Un passaggio di testimone si delinea all'orizzonte

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 28/11/2016 15:55

Le borse chiudono in territorio positivo un'ottava condizionata dagli scambi sottili a Wall Street per la festività del Ringraziamento. Recuperati 850 miliardi di dollari di capitalizzazione a livello globale; sono in poche a steccare, sebbene colpisca la leadership conquistata dalle borse emergenti, con saldi vistosamente positivi malgrado la forza ancora manifestata da dollaro. Tanto più che il CESI delle economie emergenti risulta ancora attardato rispetto alle altre aree economiche globali.

Primeggia, sotto questa prospettiva, il G10 e ancora più l'area Euro; il che suggerisce due ordini di considerazioni: il quarto trimestre produrrà dati macro molto interessanti per il Vecchio Continente, come apprenderemo a consuntivo alla fine dell'imminente inverno; e, in secondo luogo, teoricamente dovremmo vendere le borse emergenti, e comprare quelle del Vecchio Continente (selettivamente, s'intende).

E la borsa americana? Wall Street inanella nuovi massimi assoluti a ripetizione, ma evidentemente incomincia a segnare il passo. Come testimonia il Rapporto Giornaliero di oggi, lo S&P500 ha formalizzato venerdì un inconsueto setup basato sull'analisi della regressione lineare. Il nostro Regression Indicator si è attivato in precedenza a luglio di quest'anno e a febbraio dello scorso anno; e in ambo le occasioni il mercato americano ha fatto una certa fatica a migliorarsi ulteriormente. Il che collima con le considerazioni avanzate nei giorni recenti, e basate sui nostri modelli previsionali. Il divario ormai macroscopico fra CESI Euro e CESI USA conferma la possibilità di un cambio di testimone, con le borse europee che potrebbero iniziare a far meglio di quella USA.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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