Wall Street: da 20 mila a 20 trilioni il passo è breve

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 19/12/2016 17:09

Il decollo verticale delle quotazioni di Wall Street, scaturito dall'interessamento della media mobile a 200 giorni alla vigilia delle elezioni presidenziali, priva ancora gli investitori della soddisfazione del raggiungimento della mitica soglia dei 20 mila punti di Dow Jones. Poco male, e per tre motivi: 1) il vero ostacolo si colloca poco più in alto, fra 20500 e 20700 punti; 2) le "cifre tonde" assumono una rilevanza progressivamente calante: quando il bull market è iniziato, quasi otto anni fa, il passaggio dai 7000 agli 8000 punti produceva una performance del 14%, a fronte del mero 5% necessario ora per salire dai 19000 ai 20000 punti; 3) soprattutto, ciò che conta è il raggiungimento, celebrato la settimana scorsa, della significativa soglia dei 20 trilioni di dollari da parte della capitalizzazione del ben più rappresentativo indice S&P500.

Mancano ormai pochi giorni alla fine dell'anno, e gli uffici studi preparano gli Outlook per il 2017. Anche noi ci presteremo a questo esercizio sempre più impegnativo ma al contempo appagante. Il mercato non dovrebbe nel frattempo riservare significative sorprese: la stagionalità tipicamente è favorevole nella seconda metà di dicembre, anche se c'é la sensazione che il beneficio storico sia stato un tantino anticipato. Ci sono soltanto due elementi che disturbano.

Anzitutto i massicci afflussi di liquidità: 63 miliardi netti nelle ultime cinque settimane, quasi la metà rispetto ai deflussi che hanno caratterizzato i primi dieci mesi dell'anno. In secondo luogo, giovedì sera è stato formalizzato un secondo Hindenburg Omen, dopo quello del 1° dicembre. Questo setup nel tempo ha perso parte del suo potenziale ribassista, ma merita sempre di essere tenuto in debito conto.
Più verosimilmente, gli Stati Uniti continueranno a sottoperformare l'Europa, come fanno da alcune settimane a questa parte. Merito anche dei dati macro, che continuano a sopraggiungere migliori delle attese. Per la quarta settimana di fila il CESI si attesta oltre i 60 punti: una prova di vitalità del ciclo economico, non priva di effetti per l'andamento del mercato azionario. Ne parliamo in dettaglio nel Rapporto Giornaliero di oggi.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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