Wall Street si disallinea dallo script del 2015-16?

Il rimbalzo della passata settimana a Wall Street è provvidenziale: perché serve a scongiurare il rischio di replicare un'esperienza storica piuttosto recente. Come si può apprezzare dal Rapporto Giornaliero di oggi, l'andamento dello S&P500 sta ricalcando fedelmente quanto occorso nella seconda metà del 2015: quando una prima, pesante correzione fu seguita da un ritracciamento pressoché integrale, prima di una nuova gamba di ribasso che produsse nuovi minimi, pessimismo generalizzato ma allo stesso tempo le condizioni per una ripartenza definitiva. Condizioni fino ad ora spiacevolmente mancate: nonostante l'indice in questione sia tornato in prossimità dei 2800 punti, non abbiamo visto quelle manifestazioni di forza dilagante da parte dei Tori. Sarà interessante ora vedere se lo spunto della passata ottava troverà conferme, sotto forma di superamento dell'arcinota resistenza. In caso contrario, il tornare sui propri passi condurrebbe ad un riallineamento che nelle prossime settimane si rivelerebbe fatale.

Piazza Affari questa volta si iscrive mestamente al circolo delle borse in ripiegamento, sebbene marginale. Lo spunto di giovedì era doveroso, alla luce della sollecitazione del supporto di breve periodo; ma insufficiente per tornare a guardare con fiducia alle prospettive del listino. Che vive ancora questa condizione di stallo: schiacciato fra l'ex supporto, ora resistenza, costituito dalla media mobile a 200 giorni, e passante per 22500 punti circa; e un delicatissimo argine, di rilevanza strategica, sollecitato sul finire del primo semestre, ma da cui finora non è partita una reazione memorabile. Spiace ripetersi, ma prima del superamento di uno di questi due livelli è difficile mutare parere sulle condizioni - rispettivamente - di medio e lungo periodo della borsa italiana.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
Fonte: www.ageitalia.net