Il rialzo è non solo profondo, ma ora anche esteso. Mentre il FANGMANT Index guadagna il 18%, lo S&P500 equiponderato recupera il 16.6%: appena meno, a riprova della ripartenza dell’azione media e di un bull market che si estende a tutte le latitudini.
Si conclude un’altra settimana trionfale per gli investitori: la settima di fila, per molti indici azionari. L’indice SOX dei semiconduttori, lo stesso Nasdaq, lo S&P500 nella versione total return, la Advance-Decline line del mercato: raggiungono nuovi massimi storici, mentre nel paniere dello S&P500 ben l’89 percento delle società si spinge oltre la propria media a 50 giorni.
Il rialzo è non solo profondo, ma ora anche esteso. Mentre il FANGMANT Index guadagna il 18%, lo S&P500 equiponderato recupera il 16.6%: appena meno, a riprova della ripartenza dell’azione media e di un bull market che si estende a tutte le latitudini. Nel ranking per performance da inizio anno nel G25, gli Stati Uniti sono soltanto quarti, a pari merito con la Spagna, e preceduti da Italia, Giappone e Taiwan. Israele, teatro secondo molti ad ottobre di una imminente III Guerra Mondiale, sale del 24%.
Gli investitori dovrebbero farsi un favore: spegnere la TV, e non leggere più i giornali. Le banche regionali sprintano ai massimi degli ultimi sei mesi, dopo aver guadagnato il 38% dalla fine di ottobre. La politica monetaria della Fed ora non è più una minaccia sistemica per i settori più vulnerabili: persino il Commercial Real Estate vola.
Dopo il pivot dovish, adesso good news is good news, e viceversa. Il GDPNow della Fed di Atlanta balza a +2.6% per il quarto trimestre. Puntuale, si ripete lo schema del Q3: con aspettative depresse ad inizio periodo, puntualmente riviste verso l’alto con il procedere delle settimane. Il nostro Mario Draghi assicurava una recessione (in Europa) per fine anno: oops...
Non sappiamo ancora se si concretizzerà il famoso Santa Claus Rally. Ma di sicuro gli investitori passeranno delle liete festività di fine anno: borse in grande spolvero, benzina in calo, tassi sui mutui in ridimensionamento e carrello della spesa meno costoso. Cosa chiedere di più a Babbo Natale?
La sequenza di sette settimane positive di fila, per lo S&P500, è stata vista in tutto venti volte, negli ultimi sessant’anni: in media una volta ogni tre anni. Nel Rapporto Giornaliero di oggi abbiamo esaminato le prospettive per Wall Street alla luce di questo (non così) eccezionale setup.
Gaetano Evangelista
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