Per Wall Street è la terza migliore ripartenza dal Dopoguerra

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 20/05/2020 14:38

Il +30.6% messo a segno dallo S&P500 dal minimo di marzo e le incertezze di Piazza Affari ed Eurostoxx. Il declino di ieri, però, ora deve conoscere una immediata e definitiva conferma. In caso contrario non sarebbe più distribuzione.

Il ridimensionamento di ieri risulta meno sorprendente della fiammata con cui gli indici azionari hanno iniziato questa decisiva ottava. Dopo aver conseguito il massimo ciclico previsto subito dopo la prima decade di maggio, Piazza Affari è attesa ora ad un declino della durata già discussa, prima di disporre delle energie per prodursi eventualmente in un nuovo slancio. La tendenza di medio e lungo periodo resta negativa.
Wall Street ieri ha ceduto nel finale. Ma il segno negativo è tipico, quando la prima seduta della settimana consegue un saldo superiore al 3%. Dal 2000, inoltre, questo setup ha è stato seguito da un resto della settimana positivo soltanto in 6 casi su 16; con una performance mediana del -2.1%. Ben 4 dei 16 “super lunedì” in questione, risalgono al periodo compreso fra ottobre e dicembre 2008, a riprova della natura tipica di simili exploit, e del seguito che è lecito attendersi in circostanze del genere.
È evidente però che il declino di ieri, in ottica bearish, deve costituire il primo passo di un processo di ridimensionamento che deve procedere ora spedito e senza esitazioni: lo impone il doppio massimo conseguito nelle ultime sedute, e la stretta aderenza all’orbita della media mobile a 200 giorni. Pur con tutte le riserve circa la dubbia qualità dell’avanzata, in termini di partecipazione dell’universo delle società quotate, spingersi oltre i correnti livelli farebbe guadagnare non pochi punti ai rialzisti.
Il resto dei mercati rimane in stand-by. L’Eurostoxx non ha conseguito alcun progresso dal picco del 14 aprile: distribuzione o accumulazione? diremmo la prima, alla luce della natura formalmente correttiva dell’avanzamento delle ultime otto settimane; rispetto alla grave rottura consumatasi alla fine dell’inverno.
A proposito: in otto settimane – 40 sedute – lo S&P500 ha messo a segno un rialzo del 30.6%. È il terzo miglior risultato, su questo arco di tempo, dal Dopoguerra ad oggi. Prima d’ora, soltanto altre due volte Wall Street è salita in misura superiore al 25% in questo arco di tempo: il 7 ottobre 1982 e il 29 aprile 2009. Non sfugge a nessuno come i casi citati seguirono un periodo caratterizzato da un massiccio e prolungato bear market, che spinse i valori fondamentali di mercato su infimi livelli.

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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