Un barile di occasioni sul petrolio

Staff GBinvesting Staff GBinvesting - 01/04/2015 15:02

Il trend profondamente ribassista del petrolio interrotto solo da alcuni rimbalzi di natura geopolitica, offre diversi spunti di investimento a breve termine. Focus su un Bonus Cap di UBS legato all’indice S&P Gsci Crude Oil ER.
 

Tra i temi che stanno catalizzando l’attenzione di investitori e trader da qualche mese c’è sicuramente il petrolio. Le quotazioni raggiunte dall’oro nero potrebbero essere interessanti per lo più se si pensa alle valutazioni degli operatori del settori che dichiarano all’unisono che il prezzo del barile dovrebbe attestarsi tra i 65 e gli 80 dollari al barile. Tuttavia prendere posizione con strumenti tradizionali, ovvero tramite i future, in un momento di forte volatilità come quello attuale potrebbe significare esporsi anche a notevoli drawdown, con reintegrazione dei margini, difficilmente sottoportabili se non si hanno a disposizione capitali di notevole entità.
 

Per gli investitori meno aggressivi che vogliano in ugual modo approfittare dell’attuale prezzo del petrolio per estrarre un buon rendimento si segnalano i diversi scenari offerti da strumenti alternativi come un Bonus Cap di UBS (Isin DE000UZ4J8C5) scritto sull’S&P Gsci Crude Oil ER, ovvero un indice che replica l’andamento del future del petrolio tenendo conto dei rollover del contratto.
 

Emesso lo scorso gennaio con l’indice a 252,6902 punti, questo certificato consente alla sua naturale scadenza, ovvero al 27 ottobre prossimo, di ottenere il rimborso dei 100 euro nominali maggiorati di un premio dell’8,1%, per un totale complessivo di 108,1 euro se l’indice, alla stessa data, non si troverà a livelli inferiori alla barriera posta a 176,8831 punti. Salta subito all’occhio come valore di investimento e rimborso siano espressi in euro, a differenza dell’esposizione in dollari del petrolio e del relativo indice su cui è scritto il certificato: questa distanza, che abitualmente comporta una conversione al tasso di cambio corrente, è in realtà ininfluente dal momento che il Bonus Cap è dotato di un’opzione “Quanto” che converte convenzionalmente 1 dollaro in 1 euro.
 

Passando alle condizioni attuali, con l’indice a 264,8276 punti è possibile acquistare il certificato a un prezzo di 100,76 euro, anche se soltanto pochi giorni prima dello scoppio delle tensioni nello Yemen i prezzi erano arrivati a toccare i 96 euro. Ipotizzando un acquisto intorno alla pari, si potrà pertanto puntare a un rendimento del 7,5%, il 12% circa su base annua, a patto che l’S&P Gsci Crude Oil ER non perda più del 33,20% dai 264 punti. Nel caso in cui ciò accadesse, il valore di rimborso verrebbe calcolato in funzione dell’effettiva performance dell’indice calcolata a partire dallo strike con un rimborso massimo pari a 70 euro. Tuttavia anche in questo malaugurato caso il certificato consentirà di perdere meno del sottostante in quanto in questo momento quota a un prezzo inferiore alla componente lineare, ottenibile moltiplicando il livello del sottostante per il multiplo di 0,3957.
 

Volendo fare un parallelo a spanne con il petrolio nell’ottica della violazione della barriera, che ricordiamo verrà osservata solo a scadenza, il prezzo del barile dovrebbe scendere al di sotto dei 34 dollari. Un certificato che offre dunque un interessante profilo di rischio rendimento e soprattutto consente di non doversi preoccupare troppo dell’estrema volatilità che contraddistingue il prezzo dell’oro nero in questo periodo.

 


Certificati e Derivati
Fonte: www.eduwebcertificates.it



 

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