Adesso fanno seriamente a cazzotti

Giovanni Lapidari Giovanni Lapidari - 14/05/2019 08:58

Mercati azionari che ieri hanno emesso il loro verdetto sulle trattative America/Cina. La Cina ha messo subito in pratica forti ritorsioni verso l’America consapevole di due punti di forza che le appartengono: il primo è il fatto che i cinesi hanno in mano molto debito pubblico americano, anche se useranno con cautela questa posizione perché potrebbe ritorcersi negativamente contro il creditore; il secondo è che Trump sa benissimo che dal punto di vista strategico i cinesi hanno fatto grandissimi progressi, e hanno in mano molta più conoscenza e tecnologia innovativa di quanto forse non ha l’America stessa. Manovre di ritorsioni contro l’America sui dazi significa andare a colpire molte aziende quotate sul Nasdaq, aziende decisamente grosse, e può essere collateralmente un modo per buttare giù Wall Street.

Questo gli operatori l’hanno capito benissimo, insieme al fatto che hanno perfettamente chiaro che le distanze fra le parti sono molto superiori rispetto a quanto si immaginava, e che altrettanto chiaro che nessuno in questo aumento vuole mollare la presa. Poiché fino alla settimana scorsa si comprava pensando che le cose stessero in maniera diversa, ieri abbiamo visto smontaggi di posizioni veramente brutali con una pressione ribassista di potenza inaudita.

Pertanto, eventuali recuperi dei mercati azionari oggi - a meno che non arrivino notizie clamorosamente positive sul fronte geopolitico - sono da inquadrare in ottica di rimbalzo.

Primi obiettivi di questo rimbalzo potrebbero essere area 11.943-11.967 e in ultima analisi tutta la zona compresa fra 11.980 12.000 per il Dax. Parto con la mia analisi da questo indice perché a tutti molto caro, e perché nella seduta di ieri si sono viste proprio rotture tecniche a partire da 12.030, e non è fuori luogo ipotizzare che vi siano molte posizioni sofferenza ad esempio, a metà mattinata c’è stata molta attività in zona 11.960 che corrispondeva anche al minimo di giovedì 9/5, franato in modo davvero raccapricciante.

Non va poi dimenticato che oltre al discorso America Cina, ci sono anche le elezioni europee in arrivo tutte le schermaglie e le tarantelle che per esempio avvengono in casa del nostro governo, e che anche ieri lo spread Bund/BTP ha ben sottolineato. Mi auguro non accada lo stesso anche oggi.

In America le zone decisive per un test della volontà di recuperare sono a 25.550 per il Dow Jones fra 7000 e 7420 per il Nasdaq e a partire da 2830 per SP 500.

Tutto questo può essere realisticamente osservato con positività soltanto se vediamo contemporaneamente i Bond scendere. Finché il Bund non va sotto 166,10 (supporti 165,90, e poi 165,72) prenderei con prudenza eventuali allunghi dei listini. Urge anche che il nostro BTP si dia una svegliata, anche se mi pare piuttosto ostico tutto il percorso delle resistenze che ci sono a 129,62-129,86-129,97. Forti volumi su derivato obbligazionario italiano si osservano in area 129,60.

Sempre in tema di volumi, molto robusti sono stati gli scambi sviluppati a 12.020 Dax-3337/3340 di Eurostoxx. Piazza Affari è crollata sotto 20.400, che rappresenta la zona degli importanti minimi registrati giovedì nove e sui quali fra l’altro ieri approvato un pullback con un massimo a 20.375 subito negato. Occhio pertanto i nostri titoli bancari: nell’imminenza delle elezioni europee, lo spread li porrà molto sotto pressione. Attenzione anche titoli legati all’ export verso l’area asiatica, che potrebbero risentire del conflitto America Cina.

Sul fronte valutario, al di là di eurodollaro che reputo tuttora abbastanza intradabile, l’attenzione è recuperi dei cross verso lo yen, che ieri ha intercettato insieme all’obbligazionario il rifugio dal rischio. Usd/yen nel momento in cui scrivo quota 109. 60 circa e il suo supporto 109,43 è il caso che tenga.

Oggi e domani secondo me saranno giornate importanti perché dovremo capire se i supporti testati ieri sono stati visti come occasione di arrotondare posizioni sull’azionario o se invece sono un primo avvicinamento a livelli molto più bassi di riposizionamento sul rischio.

Allego questo grafico esplicativo del Dax, dove si nota che è stata più la mano primaria a vendere ieri rispetto ai movimenti della mano secondaria e, sia pure con la prudenza da usare in casi del genere. ho la sensazione che sia un segnale assolutamente di grande attenzione. Se non vedremo un forte rimbalzo dai minimi raggiunti ieri, e lo voglio vedere da subito, ritengo ci sia un’elevata probabilità che essi possano essere sottoposti a nuovi attacchi ribassisti.



In tutti questi casi ad operare indicatore di sentiment, sul quale sto lavorando per la nuova versione, sarà di grandissimo aiuto per tutti trader.

L’indicatore è in promozione anche per i nuovi clienti Infinox, iniziativa che dettaglieremo al meglio durante le tappe del nostro tour, che iniziano a Torino giovedì 16, per poi proseguire a Milano e a Verona rispettivamente il 29 e 30 di questo mese.

Questo è il link per iscriversi https://form.jotformeu.com/italiandesk/grand-tour-2019 an>

Personalmente, e con questo concludo, tutti questi target di prezzo sono da interpretare come importanti resistenze per il mercato azionario. Parlo quindi di 12.020 per il Dax-3322 per Eurostoxx-20.400 per il film-2840 per SP 500-25.600 per il Dow Jones. L'unico che gli è già raggiunti stanotte il Nasdaq (ha perso di più e quindi può recuperare con più forza) per il quale osserviamo tutta la zona che va da 7355 a 7390. La volatilità è aumentata molto e ritengo sia il caso di diminuire le size ordinarie da due a tre volte. Buon trading.

Giovanni Lapidari

 

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