Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 26/03/2015 15:04

Da seguire:

Area Euro

Francia

. La seconda stima dovrebbe confermare la crescita del PIL di 0,1% t/t nel 4° trimestre 2014, in rallentamento dallo 0,3% t/t dei mesi estivi (quasi interamente spiegato dalle scorte). Anche su base annua dovrebbe essere confermata la lieve frenata a 0,2% a/a da un precedente 0,4% a/a. Lo spaccato dovrebbe confermare la crescita del commercio con l’estero e dei consumi sia pubblici che privati in presenza di un’ulteriore contrazione degli investimenti. Il PIL è atteso accelerare già a inizio 2015, spinto principalmente dai consumi.

La dinamica annua di M3 è attesa accelerare a 4,4% a febbraio da un precedente 4,1%. La media a tre mesi è vista in salita a 4,1 da 3,6%. La dinamica di M3 sta beneficiando di un aumento dei depositi e dell’aggregato M2-M3. Tra le controparti, dovrebbe vedersi ancora un miglioramento della dinamica dei prestiti al settore privato.


Ieri sui mercati

Chiusure negative sui mercati azionari. In Europa, le spinte verso il basso sono venute da prese di beneficio, incertezza sulla Grecia e rialzo dell’euro. L’andamento in calo di Wall Street ha poi rinforzato le correzioni. Negli USA, dati macroeconomici deboli hanno evocato timori di rallentamento congiunturale.

Mercati obbligazionari poco variati, con volumi scarsi. rendimenti si confermano sostanzialmente in linea con il livelli di chiusura di martedì: il BTP a 2 anni scambia in area 0,26%, mentre il decennale risulta poco mosso sopra la soglia di 1,3%. Con la modesta flessione dei rendimenti dei Bund, lo spread BTP-Bund scambia sopra la soglia di 110pb.

L’abbondanza di offerta sul primario ha assorbito parte della liquidità presente sul mercato, con il bond collocato via sindacato dalla Spagna due giorni fa, e continuerà a fare da freno agli acquisti di secondario, considerato il fitto calendario di aste. L’Italia oggi collocherà in una prima tornata (giovedì) CTZ e BTPei, ai quali seguiranno 7 miliardi di BOT venerdì e i titoli a media e lunga scadenza lunedì.


Area Euro

Germania. L’indice IFO è salito a 107,8 da 106,8, si tratta della lettura più forte da luglio 2014. Il livello dell’indice è coerente con un’accelerazione dell’economia tedesca al di sopra dello 0,7% t/t di fine 2014. Il dato è più forte delle stime di consenso ma in linea con le nostre previsioni. La componente aspettative è salita più delle attese a 103,9 da 102,5 un massimo da giugno 2014. L’indice sulla situazione corrente è aumentato di 0,7 a 112,0. Il miglioramento è spiegato in larga misura dalla tendenza del manifatturiero, dove l’indice è salito a 12,5 da 8,5 in precedenza.

Migliora, anche se meno, il quadro anche nel commercio al dettaglio (5,2 da 3,3) e nel commercio all’ingrosso (10,1 da 8,2). Nel complesso i dati ZEW, IFO e PMI suggeriscono che la ripresa in Germania si sta consolidando. In questa fase il ciclo beneficia del calo del prezzo del greggio e solo al margine del cambio, i cui effetti si dispiegheranno a pieno per fine 2015. Abbiamo di recente rivisto la stima di crescita della Germania a 2,1% nel 2015 e al 2,2% nel 2016, al di sopra delle stime di consenso. 

BCE. Praet, capoeconomista BCE, in un’intervista a Il Sole 24 Ore ha indicato che il QE crea una finestra per i Governi per attuare le riforme strutturali necessarie per il rilancio della produttività nel medio periodo. Liikanen ha detto che comincia a vedere gli effetti della politica monetaria sulla dinamica di crescita, ma, come Praet, ha insistito sulla necessità di mettere in atto le riforme raccomandate dalla Commissione ai paesi membri.

Grecia. I vice-ministri delle finanze dell’area euro in una conference call ieri hanno deciso che il governo greco ha tempo fino a lunedì per presentare la lista di riforme necessaria per sbloccare il programma di sostegno. Anche i fondi per il sostegno del sistema bancario (1,2 mld) potranno essere sbloccati solo dopo la presentazione e l’approvazione di un programma credibile.   Secondo Bloomberg, la BCE avrebbe approvato ieri, nel corso di una conference call, un aumento di più di 1 mld di euro al limite dei fondi disponibili attraverso l’ELA, a poco più di 71 mld. I due precedenti rialzi del limite erano stati di 400 mln, il 18 marzo, e di 600 mln, il 12 marzo. Il governatore della banca centrale greca ha detto che ci sono stati “alcuni deflussi di depositi per via dell’incertezza”, ma con i fondi dell’ELA la situazione si è stabilizzata. 


Stati Uniti

Gli ordini di beni durevoli a febbraio sorprendono ampiamente verso il basso, con un calo di -1,4% m/m; il dato di gennaio è rivisto verso il basso a 2% m/m da 2,8% m/m. Al netto dei trasporti gli ordini calano di -0,4% m/m (dato di gennaio rivisto a -0,7% m/m da +0,3% m/m). Il calo è diffuso a trasporti, elettronica, computer, macchinari. Gli ordini di beni capitali sono in calo di -1,5% m/m, dopo +7,3% m/m di gennaio; al netto di difesa e aerei gli ordini di beni capitali correggono di -1,4% m/m.

Gli ordini di beni capitali per la difesa aumentano di 10,2% m/m. Le consegne calano di -0,2% m/m; le consegne di beni capitali al netto della difesa sono stabili su base mensile e seguono due mesi di rialzi. Infine, le scorte crescono di 0,3% m/m, e il rapporto scorte/fatturato aumenta a 1,69 da 1,68 di gennaio. La debolezza dei dati potrebbe riflettere non solo la correzione nel settore energetico, ma anche il clima avverso. I dati segnalano che gli investimenti fissi delle imprese nel 1° trimestre potrebbero registrare una variazione molto contenuta.

C. Evans (Chicago Fed) ha ribadito la sua posizione da super-colomba, affermando di nuovo che a suo avviso i tassi ufficiali non dovrebbero svoltare quest’anno. Evans riconosce che la dinamica occupazionale è molto solida, ma ritiene che la distanza dell’inflazione dal 2% richieda un’ampia dose di cautela nella determinazione del momento della svolta. 

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