Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 02/09/2015 17:05

Da seguire:

Area Euro

L’indice dei prezzi alla produzione è atteso in calo di 0,2% m/m a luglio in larga misura per effetto di un contributo negativo dall’energia. Su base annua i prezzi alla produzione sono visti ancora in calo di 2,2% a/a, solo da fine anno gli effetti del deprezzamento del cambio verificatosi tra marzo 2014 e giugno 2015 spingeranno l’inflazione dei prezzi a monte verso lo 0,0% ma molto dipenderà dalla dinamica del cambio e prezzo del petrolio.

Stati Uniti

La stima ADP dei nuovi occupati non agricoli privati ad agosto è prevista dal consenso a 198mila, di poco sopra la stima di luglio (185mila).
La crescita della produttività non agricola nel 2° trimestre dovrebbe essere rivista verso l’alto a 2,5% t/t da 1,3% alla luce della revisione verso l’alto della crescita del PIL. Il costo del lavoro per unità di prodotto dovrebbe calare di -0,7% t/t. 
La Fed pubblica il Beige Book in preparazione per la riunione del FOMC del 16-17 settembre. Le informazioni dovrebbero essere complessivamente positive e segnalare proseguimento dell’espansione, diffuso sia a livello geografico sia a livello settoriale. Il quadro dell’economia dovrebbe rimanere positivo e coerente con un possibile rialzo dei tassi in tempi brevi.


Ieri sui mercati

Il violento storno degli indici azionari mondiali, partito ancora dall’Asia sulla scia dei dati cinesi, ha avuto ripercussioni sui mercati dei titoli di stato. Tassi in calo sulla curva americana, stabili su quella tedesca, in rialzo sul debito della periferia europea. La debolezza dei mercati asiatici si è ripetuta questa notte.
Futures petroliferi in calo dopo tre giorni di rialzi: la prima scadenza del Brent Crude è calata da 52,9 a 49,56 dollari, e la discesa sembra continuare oggi.
Euro in rialzo a 1,1317 dollari, ma in ribasso questa mattina. Forte apprezzamento dello yen, che tocca quota 119,26 contro dollaro per poi risalire in area 120 questa notte.


Area Euro

Il tasso di disoccupazione è calato al 10,9% a luglio da un precedente 11,1%. Il dato migliore delle attese riflette la sorpresa dai dati italiani (v. sotto). Per i prossimi mesi, le indicazioni dalle indagini di clima sono di assai graduale miglioramento delle condizioni occupazionali. In Germania, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 6,4%, come atteso. Il numero dei senza lavoro è calato di 6 mila unità. I dati sulla dinamica occupazionale a luglio mostrano un aumento dei posti di lavoro di 28 mila unità, ben al di sopra della media dei primi sei mesi dell’anno (11 mila unità). I posti di lavoro soggetti a contribuzione sono cresciuti di 42 mila unità a giugno.  

L’aumento delle posizioni vacanti in rapporto ai disoccupati totali indica un possibile aumento degli occupati. Le indicazioni per i prossimi mesi dal PMI sono di ulteriore miglioramento della dinamica occupazionale, mentre le intenzioni ad assumere dall’indagine IFO erano coerenti ad agosto ancora con una crescita degli occupati tra 0,1% e 0,2% m/m su base mensile. Non ci aspettiamo però cali significativi del tasso di disoccupazione di qui a fine anno a meno di un calo del numero degli inattivi.

La seconda stima per agosto rivede al ribasso di un decimo il PMI manifatturiero a 52,3. L’indice, quindi, risulta in lieve calo rispetto al mese di luglio. La revisione incorpora una lettura più debole per il PMI della Francia (48,3), rispetto al 48,6 della stima preliminare. L’indice tedesco è stato rivisto al rialzo di un decimo a 53,3 da 53,2 e si conferma in netto recupero rispetto al 51,8 del mese di luglio.  Il PMI è calato per il terzo mese consecutivo in Spagna a 53,2 da 53,6 e ben al di sotto del massimo toccato a maggio a 55,8. In Italia, il PMI manifatturiero è calato ben oltre le attese da 55,3 a 53,8, erodendo il recupero messo a segno tra aprile e luglio. 

Il dettaglio dell’indagine mostra un aumento dei nuovi ordini all’export di quasi un punto da 51,5 a 52,4, mentre la crescita della domanda domestica dovrebbe essere rimasta circa invariata, dal momento che gli ordini totali salgono a 52,8 da 52,2. Il miglioramento degli ordini esteri è spiegato dal balzo di 3,4 punti dell’indice tedesco a 52,8. Gli ordini dall’estero salgono di 0,4 in Francia a 49,9, mentre calano di 2,3 punti in Italia a 54,5 e di 0,6 in Spagna a 51,4. L’indice PMI sulla produzione corrente area euro è confermata in aumento di due decimi a 53,9 rispetto a luglio, un massimo da maggio 2014. Aumentano, invece, le scorte di prodotti finiti e gli ordini inevasi.

Contribuisce a spiegare la tenuta dell’indice sintetico in agosto il forte miglioramento del markup dovuto al calo dei prezzi all’input (49,6 da 54,4), a fronte di una stabilizzazione dei prezzi praticati (50,5 da 50,4). Il miglioramento dei margini è più accentuato per Germania e Italia.
Nel complesso la stima definitiva del PMI di agosto suggerisce una stabilizzazione della crescita sui livelli dei mesi primaverili.


Stati Uniti

L’ISM manifatturiero ad agosto cala a 51,1 (consenso: 52,5), da 52,7 di luglio. La correzione è diffusa a tutti i principali sotto-indici: produzione a 53,6 da 56, ordini a 51,7 da 56,5, occupazione a 51,2 da 52,7, ordini alle esportazioni 46,5 da 48. Sono invece in rialzo gli ordini inevasi. Il dato di agosto va letto con cautela. Secondo il direttore dell’indagine, Holcomb, ancora una volta il dollaro e l’export sono fattori di freno; tuttavia anche la correzione dei mercati azionari ha dato un contributo “emotivo” negativo all’indagine. Holcomb ha indicato che al momento è difficile separare l’indebolimento rispetto a luglio fra le componenti domestica e internazionale, e per ora c’è qualche incertezza sull’andamento del mese in corso. Tuttavia, l’indagine mantiene un quadro di fondamentali solidi anche a livello di produzione, ed è coerente con una crescita del PIL del 2,5% ann.

La spesa in costruzioni a luglio accelera, e segna un aumento di 0,7% m/m; il dato di giugno è rivisto ampiamente verso l’alto a +0,7% m/m da +0,1% m/m. A luglio la variazione è di +1,1% m/m per il comparto residenziale, e di +0,5%m/m per quello non residenziale; in quest’ultimo segmento, l’incremento è il risultato di una forte ripresa nel settore privato (+1,5% m/m), che più che compensa la correzione nel pubblico (-1% m/m). I dati segnalano una probabile revisione verso l’alto del PIL del 2° trimestre per la voce costruzioni, sia residenziali sia non residenziali, e un’accelerazione nel 3° trimestre.    
  
Le vendite di autoveicoli superano anche le più rosee aspettative ad agosto, salendo a 17,72 mln di unità ann., (consenso: 17,3), da 17,5 mln di luglio, e toccando il massimo dal luglio 2005. Il trend positivo delle vendite nel settore auto prosegue ininterrotto da inizio 2009, sostenuto dal miglioramento costante del mercato del lavoro a fronte di un parco auto con un’età media molto alta per gli standard americani. I dati segnalano che i consumi di beni durevoli saranno in solido aumento nel 3° trimestre.

Rosengren (Boston Fed) ha mantenuto le sue posizioni da “colomba”. Rosengren ritiene che il sentiero dei tassi sarà graduale e il punto di arrivo sarà inferiore a quello dei cicli precedenti. Secondo Rosengren le condizioni richieste dal FOMC per rendere appropriata una svolta sui tassi sono state in larga misura raggiunte, ma sul fronte dell’inflazione le informazioni non sono così chiare.  Nel suo scenario, le previsioni di inflazione e disoccupazione potrebbero risentire degli effetti di revisioni verso il basso della crescita globale. Le parole di Rosengren suggeriscono che il presidente della Boston Fed potrebbe essere contrario a un rialzo a settembre sulla base di revisioni verso il basso di crescita e inflazione anche per via della turbolenza internazionale e del rallentamento cinese.

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