Flash sui mercati

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 17/11/2016 15:07

Da seguire:

Area Euro

Francia. La disoccupazione sale contro le aspettative di un decimo a 10,0% da 9,9% (e a 9,7% da 9,6% nella Francia metropolitana), mentre il tasso di occupazione rimane stabile al 64,2% e il tasso di attività aumenta di un decimo. In media annua la disoccupazione potrebbe calare quindi meno delle attese a 10,0% da 10,3% quest’anno. Alla vigilia delle presidenziali 2017, la disoccupazione rimane la sfida principale e potrebbe mettere seriamente in difficoltà Hollande, che aveva legato la sua ricandidatura al calo dei senza lavoro.

Area euro. La seconda stima dovrebbe confermare l’inflazione in aumento di un decimo a ottobre a 0,5%, in larga misura su spinta della componente energia. L’inflazione core è rimasta invariata a 0,8%. L’inflazione dell’Eurozona dovrebbe toccare l’1,4% per marzo prossimo, in larga misura su di un effetto base favorevole dalla componente core.


Stati Uniti

Il CPI a ottobre è previsto in aumento di 0,4% m/m (1,6% a/a). La benzina dovrebbe sostenere la crescita dell’indice headline: la variazione mensile, relativamente contenuta, sarà amplificata da fattori di correzione stagionali. Il CPI core dovrebbe registrare un incremento di 0,2% m/m (2,2% a/a), dopo +0,1% m/m di settembre, con una possibile ripresa della sanità e dell’abbigliamento, particolarmente deboli a settembre. Invece, nel comparto dell’abitazione, si dovrebbe vedere un ritorno a una variazione in linea con la media (0,3% m/m), dopo +0,4% m/m di settembre. Il trend dell’inflazione si mantiene moderatamente rialzista e in linea con una dinamica annua poco sopra il 2% per l’indice core.

I nuovi cantieri residenziali a ottobre dovrebbero recuperare dopo due mesi deboli, salendo a 1120 mila, da 1047 mila di settembre. Le licenze sono attese a 1150 mila, con una correzione fisiologica dopo il forte balzo di settembre a 1225 mila.

L’indice della Philadelphia Fed a novembre è previsto in modesto calo a 7,5, da 9,7 di ottobre, con indicazioni simili a quelle delle altre indagini di ottobre: marginale espansione dell’attività, senza segnali di accelerazione. A ottobre l’indagine di Philadelphia aveva registrato un netto aumento degli ordini, dando un segnale positivo per l’attività nel 4° trimestre.


Ieri sui mercati

I mercati azionari hanno preso una pausa di riflessione dopo il rally post-elettorale, con correzioni generalizzate (S&P -0,3%, Euro Stoxx -0,8%, Dax -0,7%, FTSE MIB -0,7%). La forte crescita delle scorte petrolifere americane non ha turbato più di tanto gli operatori, che rimangono focalizzati sulle trattative per il controllo della produzione OPEC.

Sono tornati a riallargarsi i premi al rischio sulla periferia europea, senza grandi differenze fra Spagna e Italia in questa occasione, mentre i rendimenti sono calati sui mercati tedesco e statunitense.

L’euro è sceso fino a 1,0663 dollari; il successivo recupero è stato insufficiente a ripristinare quota 1,07. Il rafforzamento del dollaro contro yen si è esteso fino a 109,75, seguito da una correzione verso 109,30.

Area Euro


La Commissione Ue ha giudicato “a rischio di non rispetto” dei requisiti del Patto Ue, in quanto comportanti una “deviazione significativa dall’aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine”, le leggi di bilancio di 6 Paesi: Italia, Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia (Moscovici ha sottolineato che nel caso di Italia e Cipro la deviazione “è più ampia” rispetto a quello degli altri quattro Paesi). In particolare, per Italia e Belgio, che sono nel braccio preventivo del Patto di stabilità e per i quali si ravvisa un mancato rispetto della regola sul debito, la Commissione diffonderà un rapporto sul debito nel giro di uno o due mesi (dunque dopo il referendum costituzionale italiano). Riguardo all’Eurozona in generale, la Commissione scrive “è opportuno un orientamento fiscale moderatamente espansivo […] alla luce della lenta ripresa e dei rischi per l’ambiente macroeoconomico”, ma aggiunge che “è una responsabilità collettiva degli Stati Membri”. Per il momento, la Commissione non rileva significativi cambiamenti nella struttura del prelievo fiscale, né un aumento degli investimenti pubblici come percentuale del PIL.

Stati Uniti


Il PPI a ottobre è stabile su base mensile (0,8% a/a), contro attese di rialzo di 0,3% m/m. Al netto di alimentari ed energia, l’indice cala di -0,2% m/m. L’indice al netto di alimentari, energia e commercio corregge di -0,1% m/m. I beni registrano un incremento di prezzi di 0,4% m/m, spinto dall’energia (+2,5% m/m); per i servizi invece la variazione è di -0,3% m/m (commercio, -0,3% m/m, quarta correzione consecutiva).

La produzione industriale a ottobre è invariata (consenso: +0,2% m/m, dopo -0,2% m/m (rivisto da 0)). Il settore manifatturiero registra un incremento di 0,2% m/m, come a settembre, spinto dal comparto auto (+0,9% m/m) e da contributi positivi in tutti i sotto- settori. Anche l’estrattivo è in aumento (+2,1% m/m), mentre le utility segnano un calo di -2,6% m/m, dopo -3% m/m, con un freno esercitato da condizioni climatiche miti. I dati danno supporto alla previsione di modesta espansione prevista per il manifatturiero nel 4° trimestre.

Condividi

Newsletter

Newsletter settimanale

Ricevi ogni venerdì notizie e approfondimenti sui principali argomenti di borsa e finanza della settimana, comodamente nella tua casella di posta.