Aggiorniamo l'analisi del petrolio pubblicata il 5 giugno.
Nel 2016 dovrebbe essere partito un ciclo quinquennale:
Dna:
dovremmo essere sul minimo del secondo annuale che lo compone.
Secondo il Taylor il minimo dovrebbe essere stato fatto e saremmo in partenza del nuovo annuale:
tuttavia non sono previsti grandi sbalzi al rialzo in questa seconda parte del ciclo quinquennale, probabilmente non si supereranno gli 85 dollari. Nella seconda parte del 2019 ci sarà il mark-down e chiusura del ciclo nel 2020.
Ma veniamo alla borsa.
La figura di distribuzione è completa:
notiamo una costante riduzione di volumi fino all'esplosiva "rottura del ghiaccio" (ICE).
Abbiamo anche già superato la fase di LPR (Last Point of Resistance): l'ultima occasione per vendere.
Che cosa succede ora?
Ora siamo nella fase di mark-down del ciclo biennale (il primo del quinquennale partito nel 2016):
il fatto che l'indicatore prezzi per volumi si sia portato al di sotto della media mobile:
mi dice che ci sono buone probabilità che il massimo del ciclo quinquennale (che dovrebbe chiudersi nel 2021-2022) è già stato fatto...
Se così fosse, durante questo mark-down (e quindi nei prossimi mesi) i prezzi romperanno al ribasso il supporto delle medie mobili 5 e 10:
...dopodichè c'è solo il baratro...
Se invece i prezzi si fermeranno sul supporto, molto probabilmente faranno un nuovo massimo sul prossimo biennale.
Certo che se i PDN si dileguano mentre i QQQ aumentano:
la volatilità dei prossimi mesi si farà devastante (e quindi provocherà la rottura delle medie mobili di supporto).
Anche per l'USD non si prospetta un autunno facile:
Zoom:
visione rafforzata dall'aumento dell'Atlantic Spread:
Analisi a cura di Paola Migliorino
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