Accenno di rotazione settoriale, come affrontarla con difese robuste

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 12/11/2020 09:35

L’annuncio del vaccino ha innescato una massiccia rotazione tra i titoli tech e quelli value. Ma il Nasdaq ha dimostrato di avere sette vite e pertanto potrebbe non essere una cattiva idea puntare sui titoli tech con una struttura dotata di Airbag

Negli scorsi giorni molti eventi hanno portato volatilità sui mercati finanziari a partire dalle elezioni americane che hanno scelto il candidato democratico a governare gli Stati Uniti per i prossimi quattro anni. Inoltre, nella giornata di lunedì, è stato annunciato il vaccino per il Covid-19 da parte dell’azienda Pfizer, notizia che ha portato forte entusiasmo sull’azionario, in particolar modo sui titoli Value, ovvero azioni che hanno fortemente risentito della pandemia e che ora, dopo mesi, vedono uno spiraglio di luce dato dalla possibile riapertura delle economie.

Osservando le performance dei vari segmenti di mercato, si nota come adesso l’attenzione si sia focalizzata più su titoli industriali ed energetici piuttosto che sui titoli tecnologici che hanno rubato la scena al resto delle industries negli ultimi mesi.

Al momento non vi è ancora chiarezza all’orizzonte, pertanto qualsiasi investimento sul mercato azionario deve tener conto sia delle dinamiche di politica monetaria espansive sia di quelle che sono le linee guide della politica di Biden che potrebbero favorire determinati settori piuttosto che altri. Tramite dei prodotti strutturati

su equity, è possibile scegliere dei payoff alternativi rispetto all’investimento lineare, ottenendo così maggiore protezione sul capitale investito e rendimenti anche in condizioni di mercato non favorevoli.

Ad esempio, Unicredit ha recentemente emesso un certificato denominato Cash Collect Airbag (ISIN: DE000HV4HA03), con scadenza fissata al 20 ottobre 2022, che permette di investire indirettamente su un basket di tipo worst of composto dai titoli Netflix, Amazon e Tesla. La struttura del prodotto prevede il pagamento di un generoso coupon trimestrale, con effetto memoria, di ammontare pari al 4% del valore nominale di 1000 euro se nelle date di rilevamento previste, tutti i sottostanti saranno al di sopra del trigger cedolare posto al 60% dei prezzi strike fissati all’emissione. Una caratteristica di questo strumento, comune a molti certificati a capitale condizionatamente protetto, è la possibilità di rimborso anticipato da parte dell’emittente se, dalla seconda data di rilevamento, le azioni non saranno scese dai prezzi iniziali, rendendo estremamente vantaggioso un potenziale acquisto sotto la pari. Ma la peculiarità per cui questa tipologia di certificati risulta molto apprezzata dagli investitori è l’aspetto difensivo che risiede nella barriera del capitale, dotata di effetto airbag.

Tale livello fa da spartiacque per il valore di rimborso a scadenza del prodotto: qualora uno o più titoli fossero al di sotto del 60% dei prezzi strike, si otterrà un valore pari al nominale rettificato per la performance negativa del sottostante peggiore dal livello barriera moltiplicata per il fattore airbag, in questo caso 1,66. Nel caso in cui invece, la discesa dei titoli sarà minore del 40%, si otterrà il rimborso dell’intero valore nominale, maggiorato del coupon previsto. L’acquisto al prezzo lettera odierno di 97 euro comporterebbe, in caso di autocall ad aprile 2021, un rendimento dell’11% sul capitale investito. Nel caso in cui non venga rispettata tale condizione, si procederà di trimestre in trimestre fino alla scadenza di ottobre 2022 incassando i premi a fronte di una tenuta delle rispettive barriere.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte : certificatiederivati.it

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