Analisi della Volatilità Implicita e Storica sull’Eurostoxx50 e FtseMib, fase attuale e prospettive

Eugenio Sartorelli Eugenio Sartorelli - 09/12/2015 20:34

Prima di tutto do appuntamento a tutti Milano l’11 dicembre per l’Itf Winter in cui farò trading dal vivo sia con Opzioni che Futures.

 
Vediamo ora quali informazioni possiamo trarre da un’analisi comparata sulla Volatilità Implicita e Storica dell’Indice Eurostoxx50 e FtseMib, per capire se abbiamo qualche utile indicazione sulla fase attuale di forti tensioni sui mercati legati al caso Grecia.
 
Ricordo che gli indici di Volatilità Implicita sono strettamente legati ai prezzi delle Opzioni e quindi alle aspettative sui mercati, mentre la Volatilità Storica è esclusivamente legata ai valori attuali e passati dell’indice.
La Volatilità implicita è un forte Indice di paura e si comporta all’inverso dei mercati. Infatti, fa sempre massimi importanti su minimi di prezzi di mercato- meno di frequente succede l’opposto.
 
Iniziamo con il Vedere il 1° Grafico che riguarda la Volatilità Implicita per l’Indice Eurostoxx50 (il Vstoxx)- dati giornalieri aggiornati con i dati di chiusura del 9 dicembre:
 

 
Come ben sappiamo, la Vstoxx ha fatto un picco massimo il 24 agosto con valori che non si vedevano dal novembre 2011 (vedi freccia). In contemporanea l’Eurostoxx ha fatto un minimo di rilievo (che è anche un minimo Ciclico) da cui è seguita una fase di indecisione e poi di ripresa rialzista dopo il 29 settembre, che prosegue tutt’ora. La Vstoxx da quel picco massimo ha intrapreso una strada verso il basso che ha ben accompagnato (una convergenza, vista la relazione inversa fra le 2 curve) e confermato la ripresa rialzista dell’Eurostoxx.
 
Nella fase attuale, l’Indice Eurostoxx è in correzione dall’1 dicembre ed ha rotto al ribasso la recente trendline rialzista. Tuttavia per ora la Volatilità non è sensibilmente aumentata, non ha rotto la sua trendline ribassista e resta su valori medi storici. Ciò indica che per ora non vi sono seri timori di decisi ribassi dell’Eurostoxx- solo una Volatilità in salita verso il 30% accompagnerebbe seri timori di affondi verso i minimi di fine settembre posti intorno a 3000.
Dall’altra parte, per avere una ripresa del rend rialzista dell’Eurostoxx, è necessario che la Volatilità scenda sotto il livello medio a 2 anni (linea arancione- attualmente intorno al 21%), fatto che ha sempre accompagnato le migliori fasi rialziste dell’Eurostoxx.
 
 
Per avere una ulteriore visione del mercato ci affidiamo ad un Indicatore composto dal rapporto di Volatilità Implicita con una opportuna Volatilità storica:
 
 

Come si vede dal grafico, questo indicatore (linea verde) tende ad assecondare i trend principali del mercato (talvolta con un certo ritardo temporale).
Qui ho messo in evidenza come dopo i minimi del 29 settembre (vedi retta verticale punteggiata) il Rapporto di Volatilità abbia intrapreso un cammino rialzista e ben sopra l’asse di equilibrio (retta orizzontale tratteggiata). Questo normalmente è un buon segnale per la tendenza rialzista dei prezzi. Tuttavia negli ultimi giorni la linea verde è decisamente scesa verso l’asse dello 0, fatto che sottolinea una fase critica dell’Eurostoxx, anche se per ora la tendenza rialzista non è compromessa.
 
 
Vediamo ora la Volatilità Implicita e Storica sul mercato italiano (sempre dati giornalieri a partire dal giugno 2013- sino alla chiusura di oggi):
 

 
Qui vi mostro il FtseMib IVI a 30 gg (IVI sta per Implied Volatility Index) che purtroppo non è un dato di cui si trova gratuitamente la serie storica ed è anche di più recente costituzione rispetto al Vdax e Vstoxx.
 
La situazione è simile a quanto visto per l’Eurostoxx, ma il trend rialzista del FtseMib dopo il 29 settembre è decisamente meno forte. Tuttavia la Volatilità Implicita per ora sembra messa meglio. Infatti è sotto alla sua media di lungo periodo ed è quasi esattamente sulla sua media a 2 anni.
Pertanto il mondo delle Opzioni vede anche per il FtseMib (per ora) bassi timori di decisi ribassi ed in prospettiva, in caso di ripresa, vi potrebbe essere delle potenzialità migliori della media degli altri Indici Europei. Dall’altro lato, una rapida salita della Volatilità (per ora non preventivabile) oltre la sua media di lungo periodo (posta a 27,7%) non potrebbe che accompagnare  prezzi del FtseMib sotto 21000 e poi verso 20000.
 
 
eugenio sartorelli
www.investimentivincenti.it
 
 
 

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