L’ultimo trimestre dell’anno potrebbe riservare delle sorprese poco gradite da chi segue da vicino l’andamento dei mercati azionari globali, in particolare per l’approssimarsi delle elezioni americane di novembre e per le possibili restrizioni volte a contenere una seconda ondata di Covid.
A conferma di ciò vi sono le recenti analisi della banca di investimento americana Goldman Sachs sui livelli di incertezza pre e post-elettorale, incertezza derivata dalle curve di volatilità implicita delle opzioni che riflettono un nervosismo sui mercati sia nel mese novembre sia nel mese di dicembre. La struttura a termine del Vix oggi, se paragonato ai livelli di agosto, riflette il timore degli investitori che con cautela proteggono i loro investimenti su equity comprando proprio volatilità per coprirsi nel caso di esiti inaspettati.
Per coloro che vogliono comunque investire del capitale sul comparto azionario, grazie alla nascita e alla diffusione di prodotti caratterizzati da un buon grado di protezione e un rendimento fisso, c’è la possibilità, tramite i certificati, di effettuare investimenti prudenti anche di fronte ad un orizzonte prossimo poco limpido.
L’emittente Citigroup ha ad esempio emesso uno strumento denominato Phoenix Memory Maxi Coupon (ISIN: XS1575025496), con scadenza prevista il 5/8/2025 e scritto su un basket composto dai titoli italiani Unicredit, Leonardo, Generali, Telecom e FCA. Questa struttura, a capitale condizionatamente protetto, prevede il pagamento di una maxi-cedola iniziale del 14% del valore nominale di 1000 euro se, nella data di rilevamento del 29 ottobre il sottostante meno performante dei cinque sarà al di sopra del trigger cedolare posto al 50% dei prezzi strike, in altre parole se non si sarà dimezzato rispetto ai prezzi fotografati in emissione lo scorso 14 settembre. Da quella data, per dare un’indicazione di massima, i titoli che hanno perso di più, ossia circa l’8%, sono stati Unicredit e Leonardo, mentre gli altri segnano variazioni negative inferiori e FCA addirittura un rialzo del 7%.
In seguito, il flusso di coupon previsto ammonterà all’1,5% trimestrale e il livello di trigger salirà al 55%. L’effetto memoria sui coupon permette, qualora in una delle date previste non verrà rispettata la condizione di trigger cedolare, di ricevere il pagamento nelle future date in cui tale condizione sarà verificata. Inoltre, a partire dal 27 luglio 2021 vi è la possibilità che l’emittente rimborsi anticipatamente il valore nominale maggiorato del coupon previsto se tutti i sottostanti saranno al di sopra dei prezzi di fixing iniziali.
PROTEZIONE SU BARRIERE PROFONDE
L’aspetto difensivo di questo prodotto risiede, come in tutti i certificati a capitale condizionatamente protetto, nella barriera del capitale, posta in questo caso al 55% dei prezzi strike, ovvero su livelli di prezzi al di sotto dei minimi toccati durante la violenta discesa di marzo. Pertanto, a meno di fragorosi nuovi crolli dei titoli azionari, l’investimento potrà dirsi difensivo e remunerare l’investitore a doppia cifra annua senza intaccare il capitale. Solo nel caso in cui, uno o più sottostanti a scadenza saranno al di sotto della barriera, il prodotto avrà un valore di rimborso pari alla performance negativa del peggior sottostante dallo strike moltiplicato per il valore nominale ed esporrà pertanto l’investitore alle medesime perdite dell’azione peggiore.
I punti di forza di questo certificato sono essenzialmente due: nel caso in cui scattasse il rimborso anticipato, si otterrà un ottimo rendimento in pochi mesi, data la maxi-cedola iniziale del 14% e l’acquisto sotto la pari. Inoltre, considerando l’efficienza fiscale dei certificati, tale coupon permetterà di compensare le minusvalenze e più in particolare, secondo il regime fiscale adottato dai diversi intermediari, di non perdere quelle in scadenza 2020. In tal senso si consideri che l’acquisto di 20.000 euro di tale certificato, genererà una plusvalenza da coupon di 2.800 euro che andranno a compensare le minusvalenze presenti nello zainetto. Per avere diritto al coupon sarà necessario l’acquisto del certificato entro il 2 novembre.
Le ragioni per cui tale prodotto rappresenta una delle migliori opportunità sul mercato secondario sono molteplici, a maggior ragione se si considera il clima di incertezza e il momento storico che stiamo vivendo.
Ad oggi il prezzo lettera è di 933 euro, al di sotto del valore nominale, e, un eventuale investimento fino alla naturale scadenza, genererebbe un rendimento potenziale del 52,73%, o 10,87% annualizzato anche a fronte di discese di oltre il 30% dalle quotazioni attuali.
Aricolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it
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