I certificati di investimento “dual currency”

Gabriele Bellelli Gabriele Bellelli - 09/01/2023 11:00

Nel mondo dei certificati nel corso delle ultime settimane abbiamo assistito ad una novità, ossia all’emissione di una nuova tipologia di prodotto chiamata “dual currency” da parte di BNP Paribas.

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Si tratta di un prodotto a capitale condizionatamente protetto che nasce come strumento per gestire la liquidità e quindi come soluzione di remunerazione in ottica di breve periodo (1-3 mesi).

In quest’ottica si pone come alternativa ai classici prodotti classici “monetari” come conto deposito, pronti contro termine o obbligazioni e titoli di stato con scadenza molto breve.

Non si tratta quindi di un prodotto alternativo o da confrontare con altri prodotti a capitale condizionatamente protetto come “bonus cap” o “cash collect”.

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Tra le caratteristiche principali di questo prodotto possiamo citare:

-capitale condizionatamente protetto

-il sottostante è il cambio Euro – Dollaro Usa

-la barriera è “discreta”, ossia attiva solo a scadenza

-la cedola (premio) è “incondizionata”, ossia viene erogata indipendentemente dall’andamento del sottostante

-la scadenza è breve: 1,3 o 6 mesi, al massimo potrebbe spingersi a 12 mesi

-la quotazione è sul mercato Sedex di Borsa Italiana per cui su un mercato regolamentato e con un market maker a garantire la liquidità del prodotto

-la plusvalenza di prezzo e la cedola costituiscono “reddito diverso” e permettono di recuperare eventuali minusvalenze pregresse all’interno dello zainetto fiscale.

Da questo punto di vista questa tipologia di prodotto si differenzia rispetto ad altri prodotti “monetari”, come i conti deposito, che invece generano “reddito di capitale” e non forniscono efficienza fiscale.

-l’imposta ammonta al 26%

-i principali rischi sono quello collegato all’emittente e quello collegato al tasso di cambio

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Da un punto di vista operativo, l’utilizzo e l’interpretazione sono semplici.

L’investitore che acquista e mantiene, a scadenza si troverà di fronte a due possibili scenari:

-il cambio EurUsd ha un valore uguale o inferiore rispetto allo Strike: il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa 100 euro, ossia il valore nominale e paga la cedola;

-il cambio EurUsd ha un valore superiore a quello dello Strike: il certificato paga la cedola ma perde la protezione del capitale. Entrando nel dettaglio, il prezzo di rimborso del certificato sarà calcolato tramite la formula ((Tasso di Strike / Tasso di Cambio)*100)+premio.

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Un esempio concreto potrebbe essere il certificato Dual currency con isin NLBNPIT1KE61 che quota in area 99,15 e che si caratterizza per uno Strike di 1,01 e un premio di 4,04:

-il cambio EurUsd ha un valore uguale o inferiore rispetto allo Strike: questa fattispecie rappresenta lo scenario migliore, mantiene la protezione del capitale e paga il premio per cui prevede un rimborso di (100 + 4,04) = 104,04 euro per ogni certificato posseduto in portafoglio.

-il cambio EurUsd ha un valore superiore a quello dello Strike: in questo caso per la parte capitale il rimborso ammonterà a (Nozionale*Strike/Spot EURUSD) ossia (100*1,01/1,05) = 96,20 euro mentre per la parte “rendimento” rimborserà 4,04 euro, per cui il rimborso complessivo ammonterà a 96,20 + 4,04 = 100,24 euro per ogni certificato posseduto in portafoglio.

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Puoi consultare l’intera gamma dei Dual currency certificatescliccando su questo link https://bit.ly/3WUEkqp

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Se ti interessa approfondire questo argomento oppure se hai dei dubbi o delle domande, iscriviti al mio gruppo Facebook “investire con Gabriele Bellelli”, a cui puoi iscriverti cliccando su questo link

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Buon investing!

Gabriele 

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