È il momento di comprare?

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 04/03/2020 09:38

Settimane ad aspettare uno storno che non arrivava mai e ora che si è manifestato con tutta la sua forza, il dubbio è se è finita qui. E il rischio è che cosi non si compra mai.

Le tensioni derivanti dalla paura del contagio mondiale di Coronavirus hanno provocato forte nervosismo sui mercati causando una discesa superiore al 12% in sole 5 sedute. Le incertezze di fronte a questo sell-off sono molte: solitamente negli ultimi anni siamo stati spettatori di recuperi a V dei principali listini anche a seguito di discese di minore entità, ma questa volta ad aver innescato la paura vi è un fattore inaspettato i cui effetti sugli utili aziendali sono difficili da scontare. Vi è anche un aspetto positivo da considerare a fronte di tale evento: una discesa del genere apre le possibilità di acquisto per coloro che sono rimasti alla finestra nel comprare qualche titolo precedentemente sopravvalutato.

Proprio la paura di comprare a prezzi troppo alti ha lasciato alla finestra numerosi investitori durante l’ultimo, lunghissimo , strappo rialzista e ora che gli stessi prezzi si sono raffreddati rapidamente, il timore di comprare e trovarsi sin da subito in perdita per l’alta volatilità , frena ancora le intenzioni di acquisto. Che sia un mercato difficile è fuori di dubbio, anche per gli interventi sempre meno convenzionali delle Banche Centrali che hanno ridotto a tassi negativi tutte le scadenze fino ai 30 anni, ma a furia di aspettare il momento giusto si rischia di rimanere eterni spettatori.

Una soluzione in grado di arginare il fenomeno del “cerino in mano” è rappresentata dai certificati di investimento, studiati appositamente per proteggere capitale e rendimenti anche in caso di forte flessione dei mercati e di errato market timing. Una proposta da seguire è il Memory Express di casa Morgan Stanley (ISIN: DE000MS8JM74), scritto su un basket diversificato composto da Moncler, Intesa Sanpaolo e Ferrari.

Il prodotto prevede il pagamento di un flusso di importi mensili dello 0,5% del valore nominale di 1000 euro se il sottostante peggiore sarà al di sopra del 50% dei prezzi strike fissati all’emissione. Se tale condizione non verrà rispettata, grazie all’effetto memoria, sarà possible ricevere gli importi non percepiti nelle date di rilevamento successive.  A partire dal 13 gennaio 2021 vi è la possibilità che l’emittente rimborsi anticipatamente il nominale maggiorato del coupon mensile di competenza se tutti i sottostanti saranno al di sopra del trigger per l’autocall posto al 100% dei relativi prezzi strike. Tale trigger scenderà ogni anno del 5% rendendo così più facile il rimborso anticipato. La barriera del capitale è posta al 50% dei prezzi di esercizio iniziali ovvero su livelli di prezzo graficamente lontani rispetto alle quotazioni odierne: per perdere soldi da questo investimento e non guadagnare nulla, sarà infatti necessario che a gennaio 2024 Intesa quoti al di sotto di 1,17 euro; Ferrari al di sotto di 77,82 euro e Moncler al di sotto dei 20,40 euro, livelli distanti almeno il 40% sul titolo peggiore ( Moncler). Si comprende quindi il motivo per cui tale certificato, acquistabile sull’EuroTLX a circa 950 euro, sia oggi in grado di prospettare un rendimento annuo superiore al 7% anche in caso di forte flessione da parte dei titoli entro la scadenza. Passiamo ad un’analisi più dettagliata dei titoli componenti il basket del certificato.
Moncler, una delle azioni più performanti del nostro listino negli ultimi anni presenta una situazione fondamentale solida e in crescita. La capitalizzazione di mercato è salita, così come i ricavi, evidenziando il potenziale di crescita dell’azienda. Il livello di indebitamento è stabile ma la parte di debito che interessa maggiormente il default e il merito creditizio, ovvero il debito a breve termine, è diminuita comportando un aumento del debito di lungo termine. Il titolo inoltre ha aumentato la sua disponibilità di liquidità comportando un miglioramento dei multipli relativi a questo aspetto, il quick ratio e il coefficiente di cassa.

Graficamente, vi sono due livelli di prezzo supportivi sui quali il titolo potrebbe reagire positivamente, 31,7 e 26,5 euro, livelli di prezzo ampiamente sopra la barriera posta a 20,40 euro.

Intesa Sanpaolo, una delle punte di diamante del nostro indice, ha aumentato la propria capitalizzazione di mercato negli ultimi esercizi. I ricavi netti sono diminuiti ma vi è stato un aumento del margine sui ricavi che evidenzia come l’istituto bancario sia in grado di valorizzare il proprio business. Inoltre, l’aspetto che maggiormente interessa la solidità della banca, soprattutto per quanto riguarda gli stress test condotti periodicamente dalla BCE, è il debito. Il debito è diminuito notevolmente migliorando tutte quelle metriche che ne migliorano il bilancio come il rapporto Debito/Capitale Proprio. Anche la redditività del capitale netto e il margine operative sono cresciuti a conferma di come l’amministrazione stia valorizzando l’attività della banca. La barriera è molto distante rispetto alle quotazioni attuali e prima di essere raggiunta, il titolo incontrerà graficamente due supporti a 2,10 e 1,80 euro.
Infine passiamo all’analisi del cavallino rosso Ferrari, l’eccellenza italiana definita il brand più forte del mondo, esordì a 43 euro a Piazza Affari nel gennaio del 2016 e di recente è arrivata a quotare 169 euro per azione. A fronte di tale crescita, la capitalizzazione di mercato è cresciuta a 28 miliardi. Anche i ricavi dell’azienda e la liquidità sono aumentati negli ultimi anni confermando come la crescita del titolo sia supportata da buoni fondamentali.
A livello grafico, il titolo incontrerà un livello di supporto formatosi a 84 euro, 5 euro sopra la barriera del prodotto.



Fonte: certificatiederivati.it

 

 

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