Prosegue la saga sull’Ethereum (S1 e6).
Ho pubblicato lo scorso 5 febbraio la quinta analisi relativa all’Ethereum (https://bit.ly/37DpFbj) intitolata “L’Ethereum ci regala dunque un nuovo massimo storico.” e oggi voglio ovviamente riprenderla per vedere che cosa è accaduto da allora.
Come di consuetudine, riporto la strategia operativa che trovate all’indirizzo come sopra.
“Mantenere gli acquisti in essere con obiettivi a 1.850 e 1.980, poi 2.110 e 2.275/420. Stop cautelativo a 1.500. Vado short solo sotto 1.350 con obiettivi 1.135 e 1.000/950, poi 750. L’area 1.500/350 potrebbe costituire terreno fertile per la realizzazione di un nuovo minimo relativo dal quale rimbalzare, ma scelgo di ignorarla.”
Nel nostro caso, il cedimento dello “stop cautelativo” di 1.500 (realizzato 1.489) ha, purtroppo, favorito la chiusura dei long in essere. Per lo meno, la precedente ipotesi di rimbalzo da 1.500/350 si è rivelata fondata.
La chiusura anticipata della posizione ha compromesso il superamento del 2° obiettivo posto a 1.980, ma è doveroso essere cauti quando si pubblica un’analisi per un vasto pubblico. In questo modo, abbiamo cristallizzato l’utile realizzato, non senza fatica, fino ad allora.
L’Ethereum ha realizzato un nuovo massimo storico a 2.036,70 per poi accusare una vera e propria punizione durante la giornata di ieri.
In questo modo, ha nuovamente interessato il supporto del trend ascendente precedentemente evidenziato situato a 1.570 circa.
La situazione puramente tecnica è ancora rialzista, ma duramente messa alla prova. L’eventuale ritorno confermato al di sotto della sottile area di 1.620/570 potrebbe coincidere con un segnale di inversione ribassista di breve periodo e, pertanto, lasciar spazio a una correzione tecnica potenzialmente molto ampia.
Nella parte inferiore del grafico ho inserito l’Macd (senza la sua trigger) che evidenzia, per ovvi motivi, la tendenza ascendente in essere, ma potrebbe generare un primo segnale di indebolimento in caso di ritorno al di sotto del minimo relativo di inizio mese. Ci sono vari modi per utilizzare un oscillatore/indicatore.
Ancora probabile una nuova reazione positiva, ma andrò short senza remore in caso di ulteriore peggioramento.
Propongo la seguente strategia operativa, ma attenzione alla volatilità.
Long su tenuta di 1.620/570 e sopra 2.050 con obiettivi rispettivi 1.960/2.050 e 2.300, poi 2.620 e 2.850/920. Short sotto 1.570 con obiettivi 1.320 e 1.200, poi 1.000 e 780/50.
A disposizione
Articolo a cura di Giovanni Maiani
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