Le Opzioni

Bruno Nappini Bruno Nappini - 28/07/2022 09:07

Partiamo subito con la definizione tecnica.

Una opzioni conferisce al compratore, che paga una determinata cifra chiamata premio al rischio, il diritto di possedere o di consegnare una determinata quantità di sottostante, titoli, azioni, future, ad un determinato strike price o prezzo base e ad una determinata scadenza. In modo speculare, il Venditore incassa il premio, ed è soggetto all’obbligo di ritirare o consegnare il sottostante su volontà del compratore.

L’esempio più calzante è quello dell’acquisto dell’assicurazione auto. Il compratore vuole coprirsi da un rischio. La compagnia assicuratrice è disposta a coprire il rischio facendo pagare una somma al compratore. A fronte dell’incasso di questa somma, il venditore si obbligherà a mantenere indenne il compratore dai danni derivanti dall’evento. L’entità del premio da versare dipende congiuntamente da una serie di fattori. Il compratore può scegliere il valore da assicurare e le relative franchigie. La copertura ha una scadenza, vale cioè fino alla scadenza del contratto di assicurazione. E il premio dipende fortemente anche della rischiosità del contesto in cui si trova il compratore: assicurare una auto in una città di 1.000 abitanti non è come assicurare un’auto in una città di milioni di abitanti.

Nello screen uno specchietto riassuntivo di quanto abbiamo finora scritto.

Traduciamo in gergo finanziario le principali variabili di un contratto in opzion.

Cosa influenza il prezzo di una opzione?

Il compratore che paga il premio va long.
Il venditore che incassa il premio ha una posizione short.
L’evento è il movimento del sottostante, a rialzo o a ribasso.
Il valore da assicurare è lo strike price.
La scadenza dell’assicurazione è la scadenza del contatto di opzione.
La rischiosità del contesto si chiama volatilità, cioè la velocità con cui si muove il sottostante entro un arco temporale definito.
Se entro scadenza il sottostante non si è mosso oltre lo strike price, il venditore trattiene il premio incassato.
Se il sottostante si muove oltre lo strike price, il compratore ha un guadagno proporzionato al movimento, e il venditore subisce una perdita.
Chi vuole andare a rialzo compra una call, a ribasso una put.

Opzioni e Mercati.

I contratti di opzione in borsa vengono conclusi su mercati regolamentati. I mercati regolamentati prevedono un market marker, cioè una istituzione finanziaria che si pone come controparte e come garante di un soggetto che vuole sottoscrivere un contratto di opzione in acquisto o in vendita su un titolo o su indice. Questo soggetto può essere compratore, ma anche venditore.

Insomma, noi sui mercati possiamo vestire i panni dell’assicurato, ma anche dell’assicuratore, a seconda del nostro sentiment di mercato.

Chi compra una call “long call” ha un sentiment direzionale rialzista, chi compra una put “long put” ha un sentiment direzionale ribassista, chi incassa un premio e vende una call “short call” ha un sentiment non rialzista (quindi laterale o ribassista), chi vende una put “short put” ha un sentiment non ribassista (quindi laterale o rialzista). 

Abbiamo inoltre una enorme flessibilità: possiamo scegliere il sottostante, lo strike price e la scadenza del contratto (un mese, due mesi, tre mesi ect.).

Aggiungiamo anche che il contratto concluso ha una sua vita autonoma, ed è quindi continuamente negoziabile, le parti hanno la facoltà, durante la vita residua, di scambiare il contratto con altri oppure chiudere il contratto senza necessariamente aspettare la sua naturale scadenza. Il contratto di opzione finanziaria può essere scambiato anche tra diversi compratori e venditori, prima di essere chiuso. La chiusura di un contratto di opzione potrà dipendere da svariati fattori: raggiungimento di un livello di guadagno o di un livello di perdita o perdita di interesse per quel determinato sottostante o altro.

Opzioni in stile Europeo ed in stile Americano.

Le opzioni sugli indici sono chiamate di tipo Europeo poiché l’esercizio può avvenire solo a scadenza, e si differenziano dalle opzioni su titoli, che sono definite di Tipo Americano, e che invece possono essere esercitate anche prima della scadenza, richiedendo la consegna del titolo entro il periodo di vita dell’opzione.


Perché operare in opzioni.


Sono molteplici i motivi che rendono veramente interessante operare nel mercato delle opzioni preferendole al semplice acquisto delle azioni o di fondi di investimento che rendono i portafogli degli investitori passivi alle fluttuazioni dei prezzi dove le uniche strategie che lasciano a disposizione sono:

a) la chiusura in perdita della posizione
b) rimanere immobili nella speranza, spesso vana, che i prezzi possano risalire
c) costruire pericolosissime martingale sopra posizioni in perdita.

Al contrario l’utilizzo delle opzioni permette questi vantaggi:

1)      Le opzioni consentono di costruire strategie speculative su tutti i mercati e di modificare in qualsiasi momento il profilo di rischio
2)      Con le opzioni non è richiesta una presenza costante davanti al monitor
3)      Non sono necessarie capitalizzazioni importanti ma solo movimentazioni coerenti con il profilo di rischio che intendiamo assumerci consapevoli dell’esplosivo effetto leva che le caratterizza
4)      Con le opzioni è possibile creare un extra rendimento del proprio portafoglio titoli
5)      L’utilizzo delle opzioni in funzione di copertura permette una importante protezione dei propri investimenti
6)      Con le opzioni si può guadagnare in qualsiasi condizione di mercato: alta o bassa volatilità, al rialzo, o al ribasso come addirittura nei mercati laterali
7)      E aggiungo che sono Ottime alternative addirittura all’acquisto dei singoli titoli utilizzando le adeguate strategie

Le opzioni sono comunque strumenti finanziari particolarmente complessi.

Non hanno la linearità del future ma sottostanno a molteplici variabili che ne modificano il prezzo e la leva. Quello delle opzioni è quindi un mercato assolutamente specialistico dove la conoscenza del prodotto e le competenze debbono essere di assoluto spessore, altrimenti il rischio di importanti perdite di portafoglio è inevitabile come per qualsiasi attività svolta in modo superficiale.

Al prossimo articolo.

Bruno Nappini - www.sunnymoney.it/

Socio Professional Siat Csta - www.siat.org

 

 

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