Ecco di seguito alcuni strumenti che potrebbero presentare opportunità interessanti non solo dal punto di vista della profittabilità, che indubbiamente è il fattore chiave, ma anche relativamente al rapporto di rischio-rendimento, un fattore quest’ultimo che spesso fa la differenza.
Il primo strumento che prenderemo in esame è il cambio EURCHF.
Quello che notiamo dal grafico settimanale è che la discesa iniziata nella settimana del 22 aprile 2018 si è arrestata in prossimità di un supporto statico molto importante, ovvero l’1.1114, livello che aveva fatto da resistenza per circa due anni dopo che la banca centrale svizzera eliminò il floor sul tasso di cambio nel 2015. Si nota inoltre la possibile formazione di un doppio minimo leggermente asimmetrico proprio su questo livello (il minimo della settimana del 30/12/2018 è, seppur di poco, inferiore al minimo della settimana del 01/09/18). La chiave di lettura sta proprio qui, cioè nel fatto che vi siano due minimi decrescenti nel trend dei prezzi in concomitanza di due minimi crescenti dell’oscillatore stocastico in ipervenduto. Solitamente questo tipo di divergenze, soprattutto su timeframe più lunghi, preannuncia l’inversione di un trend in atto. Da tutto ciò la conclusione più logica potrebbe essere quella di rivedere in prima battuta il cambio sui massimi di fine ottobre e successivamente, se questi massimi dovessero essere violati al rialzo, sui massimi di metà luglio scorso. Chi ci segue nelle nostre analisi giornaliere può confermare che l’ingresso è stato sopra il massimo della settimana del 30/12/18. Impostando lo stop loss sotto i minimi, come da manuale, si nota come il rapporto rischio-rendimento sia assolutamente vantaggioso. Naturalmente il punto di invalidazione è dato proprio dal supporto statico, la cui rottura potrebbe fare accelerare il cambio a livelli molto inferiori di quelli attuali.
Il secondo strumento che andiamo a prendere in esame è il Gold, sulla nostra piattaforma si trova contro 5 valute differenti: USD, CHF, AUD, EUR, GBP.
Utilizzando anche in questo caso il grafico settimanale si nota come, dopo aver violato il rialzo la resistenza dinamica del canale durante la settimana del 23/12/18 scorso e dopo il fisiologico pullback, il metallo prezioso si sia portato sul livello chiave dei 1300 dollari l’oncia superandolo senza nessun problema. I livelli orizzontali da tenere monitorati sono quelli evidenziati nel grafico: rotti i 1300 e i 1313, la naturale evoluzione dei prezzi sarebbe 1349 dollari circa, ossia i massimi di inizio 2018; al contrario, se dovesse essere rotto il supporto di 1300 prima e 1280 poi, il supporto successivo sarebbe 1260. Il trend è comunque decisamente rialzista da agosto e per questo lo scenario più probabile rimane senza dubbio il primo.
Un altro strumento da monitorare è il petrolio (WTI).
Analizzando il grafico giornaliero notiamo la formazione di un testa e spalle alla fine di un trend ribassista. Dopo la forte discesa del greggio iniziata a ottobre scorso il primo segnale di rialzo è avvenuto con un engulfing bullish completato il 26/12/18. Anche in questo caso coloro che seguono le nostro analisi possono confermare come l’ingresso long sia avvenuto il 02/01/19 alla rottura del massimo di questo pattern, garantendo un possibile profitto di oltre 7 dollari di quotazione. In ogni caso, andando a vedere quali potrebbero essere i possibili sviluppi a questo punto quello che è certo è che in caso di superamento deciso dei 55 dollari al barile la naturale evoluzione dei prezzi sarebbe quella di 60-65 dollari al barile, ovvero il target del testa e spalle. Il primo supporto invece è collocato in area 50 dollari, e se dovesse essere violato con decisione, potrebbe portare la quotazione del WTI a riprendere la sua discesa.
L’ultimo stumento che prendiamo in esame è il cambio USDCAD.
Come si nota dal grafico weekly, ci troviamo all’interno di un canale rialzista che dura dal settembre 2017. In particolare ci troviamo sulla parte bassa di un canale rialzista e in corrispondenza del “pavimento” dato dal supertrend. Non ci sono, almeno per il momento, pattern candlestick che preannunciano un segnale long, tuttavia l’evoluzione più probabile dei prezzi potrebbe essere la resistenza in corrispondenza dei massimi di Maggio 2017. Il punto di invalidazione rimane la parte bassa del canale, che se dovesse essere violata con decisione, potrebbe riportare il cambio sui livelli di inizio ottobre 2018, almeno in prima battuta.
Analisi a cura di Matteo Marchetti - Swissquote
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