Prendi un Cash Collect con Airbag al 50% e aggiungi un flusso di cedole fisse di 480 euro. Ecco il mix perfetto che paga anche a -70% delle tre azioni italiane
Il regalo natalizio di Marex Financial agli investitori in certificati è una novità assoluta per il panorama dei prodotti a capitale condizionatamente protetto, non tanto per la tipologia di opzioni di cui essa si compone, quanto per la sapiente combinazione tra alcune delle caratteristiche preferite dagli investitori negli ultimi due anni turbolenti: l’opzione Airbag con barriera profonda al 50%; le cedole fisse di elevato importo; la durata di 5 anni. Il piatto che meriterebbe le 3 stelle Michelin nasce cosi per soddisfare i palati più esigenti, prospettando un rendimento annuo senza condizioni di poco inferiore al 10% e una protezione del capitale fino a -70% da parte di uno dei tre titoli del basket. Difficile non definirlo “protetto” se si guarda alle tre azioni scelte da Marex Financial per questa proposta: Stellantis, Unicredit ed Enel.
Nel commentare le caratteristiche di questo certificato non cederemo tuttavia alla tentazione di definire irraggiungibili i 1,54 euro su Enel o i 4 euro su Unicredit e Stellantis ma ci limiteremo a commentare un’analisi di scenario che può suggerire l’inserimento in portafoglio tanto a chi punta a un rendimento capace di battere l’inflazione attuale quanto a chi non vuole correre rischi azionari troppo elevati.
Scendendo nei particolari del certificato (e lasciando parlare i numeri al posto delle parole), citiamo innanzitutto il nome commerciale dello strumento, il Fixed Cash Collect Airbag (ISIN: IT0006753872) emesso da Marex e scritto su un basket worst of composto da Stellantis, Unicredit ed Enel. Il certificato prevede, come accennato, il pagamento di premi di tipo incondizionato pari allo 0,8% a cadenza mensile (9,6% p.a.) fino a scadenza, prevista in data 4 gennaio 2028, con la possibilità di essere rimborsato anticipatamente (valore nominale pari a 1.000 euro), alle stesse date di osservazione mensili, a partire da marzo 2024, qualora tutti i titoli rilevino almeno in corrispondenza del 90% degli strike price (il trigger autocallable è fisso).
Andando a sommare tutti i premi previsti fino a scadenza, otteniamo un flusso cedolare incondizionato pari a 480 euro, che agisce come una sorta di “cuscinetto” in favore dell’investitore, proteggendo di fatto quasi la metà del valore nominale dello strumento e limitando così il downside risk negli scenari più catastrofici. Si evidenzia poi il posizionamento decisamente conservativo delle barriere, poste al 50% degli strike price ( fissati alla chiusura del 22 dicembre e quindi al momento ancora non disponibili): su Enel nell’intorno dei 2,5 euro (livello mai più raggiunto dal titolo dal 2013), su Stellantis vicino i 6,5 euro (mai toccati dal titolo da quando presenta l’attuale denominazione) e su Unicredit intorno ai 6,5 euro (corrispondenti ai minimi pandemici). La presenza dell’effetto airbag consente infine di ammortizzare significativamente il rendimento negativo del certificato in caso di evento barriera: la performance negativa verrà infatti calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike price.
Mettendo a sistema quanto esposto finora, otteniamo non solo una performance potenziale in condizioni di lateralità (e fino al -50% del peggiore dei sottostanti) pari al 9,6% annualizzato, ma addirittura un rendimento leggermente positivo anche in caso di un -70% di uno dei sottostanti del basket: pur non potendo parlare in senso strettamente tecnico di certificato protetto, rileviamo come il livello di resilienza della struttura sia particolarmente elevato, anche in considerazione della qualità dei sottostanti che compongono il paniere. Da non sottovalutare l’opzione autocallable a partire solo dal 15° mese, che potendo attivarsi anche a fronte di ribassi del 10% da parte dei tre titoli, permetterà in ogni caso di incassare un rendimento pari al 12%.
A cura di Pierpaolo Scandurra
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