In media il mercato del risparmio gestito registra ottimi risultati. Oltre il 70% degli indici azionari e il 60% di quelli obbligazionari risultano in attivo: questi dati, insieme al rendimento medio ed alla dispersione dei risultati, sintetizzano un quadro piacevole, coerente con il periodo precedente, e solo lievemente peggiore rispetto al primo trimestre.
I migliori risultati sono messi a segno dagli azionari Brasile, che allungano di oltre il 20% (performance in euro) sopportando però una volatilità del 23%, tra le più elevate. Anche l’Europa orientale, con le sue economie emergenti, si posizione bene in classifica. L’India si distingue sia per gli ottimi risultati (+11%), che per livelli di volatilità e perdita massima tra i più contenuti. Nel complesso, é l’America l’area più solita, seguita da Europa ed infine l’Asia, area nella quale si manifestano le perdite più gravi, come gli Azionari Cina, in rosso di oltre il 10%.
Anche i comparti a specializzazione settoriale si muovono perlopiù in attivo: i settori tecnologici continuano a generare ritorni importanti, che con l’AI raggiungono la doppia cifra. I tematici ESG si piazzano a metà classifica, con rendimenti spiegabili prevalentemente da dinamiche geografiche. In fondo troviamo invece le materie prime (in particolare i metalli preziosi) e l’immobiliare.
Sul piano obbligazionario è ostico individuare dinamiche legate ad aree geografiche o valutarie, ma risulta invece particolarmente chiaro il vantaggio competitivo di asset high yield e convertibili. Si evidenzia inoltre un fenomeno opposto tra vecchio e nuovo continente: nel primo sono le duration elevate a generare i migliori ritorni, mentre nel secondo sono gli short term.
L’overview semestrale ricalca ed amplifica lo scenario già illustrato, con l’aggiunta di evidenziare la sopraperformance delle large cap rispetto alle società a ridotta capitalizzazione di borsa, ed anche il vantaggio delle esposizioni all’euro rispetto alle altre valute.
Per quanto riguarda i prodotti passivi il trimestre denuncia un indebolimento rispetto al primo periodo dell’anno, mentre a livello semestrale il miglioramento è corposo, coerentemente con i mercati ed i prodotti attivi.
Nel trimestre leve ed esposizioni short non contribuiscono a descrivere in modo significativo le classifiche, mentre su sei mesi sono gli azionari a leva 3 long e le commodities leva 3 short a correre, con un balzo di circa il 50%.
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L'articolo Osservatorio Trimestrale – Secondo Trimestre 2023 proviene da FIDA LIVE.
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