Rendimenti e protezione, connubio vincente per Unicredit

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 08/06/2020 16:44

L’emittente italian ha emesso un Cash Collect Step Down sul titolo STM che consente di ottenere alti rendimenti senza l’esposizione diretta sul titolo.

Nel corso degli ultimi due mesi abbiamo assistito a un recupero a V, comune ai trend degli indici americani, riportando le quotazioni di molti titoli ed indici azionari sui livelli pre-pandemia. I segmenti di mercati che hanno beneficiato di più rispetto a questa situazione sono stati l’healthcare e il tecnologico, che nonostante la rotazione settoriale in atto oltreoceano, non arresta la propria salita aggiornando i massimi storici giorno dopo giorno. A fronte di queste considerazioni, viene naturale pensare che la migliore allocazione possibile al momento è proprio su questi due settori, scegliendo titoli che nel passato hanno effettuato ottime performance dimostrando anche come il mercato abbia apprezzato i loro business confermando le prospettive di crescita.

Unendo queste considerazioni, tra la gamma di prodotti recentemente emessi da UniCredit, spicca in modo particolare il Cash Collect Step Down (ISIN DE000HV4EUJ8) agganciato al titolo STMicroelectronics e con scadenza prevista per giugno 2023. Questa struttura prevede il pagamento di premi trimestrali del 3,5% nel caso in cui prezzo spot sarà al di sopra del trigger cedolare posto al 70% del prezzo strike, arrivando a pagare un flusso annuale del 14%. Già dalla seconda data di rilevamento prevista il 17/12/2020 vi è la possibilità che il prodotto vada in autocall rimborsando il valore nominale maggiorato per il coupon se il titolo sarà al di sopra dello strike price fissato all’emissione. Ogni due date di rilevamento, ovvero ogni sei mesi, il livello di trigger autocall scenderà del 5% rendendo più probabile il rimborso anticipato. L’accezzione dello Step Down non è da sottovalutare, anche perché aumenta l’asimmetria e la flessibilità dell’investimento. Fattore particolarmente interessante qualora il trend rialzista dovesse arrestarsi.

L’aspetto difensivo del prodotto, come in tutti i certificati appartenenti alla categoria di capitale condizionatamente protetto, è la barriera del capitale, posta in questo caso al 70% degli strike e rilevata esclusivamente alla scadenza. Pertanto, anche a fronte di discese del 30% dal prezzo iniziale, il certificato a scadenza rimborserà il valore nominale di 100 euro senza intaccare il capitale e ottenendo comunque il rendimento previsto. Se invece, a scadenza, il titolo sarà al di sotto di tale livello, l’effetto sul prezzo di rimborso sarà equivalente ad essere esposti linearmente sul titolo.

Passiamo ad un’analisi dettagliata sul titolo. Graficamente, il titolo sta effettuando una distribuzione in un laterale di prezzo, incominciata il 30 aprile, che definisce i bound di prezzo tra 25,40 e 21,40 euro. Una struttura di prezzo così formata è l’ambiente ideale per coloro che operano in swing trading ma un accumulo sulla parte alta del canale potrebbe portare a un breakout rialzista fino a rivedere i massimi fatti prima della diffusione del virus. Il target potenziale di un’operazione long è la chiusura del gap sul grafico settimanale a 28,30 euro.

Per chi crede in un apprezzamento o lateralità del titolo, il certificato di Unicredit rappresenta un’ottima alternativa al buy&hold sul titolo avendo anche una protezione fino 16,06 euro, distante il 36,8% dalle quotazioni attuali.

Ad oggi il prodotto è acquistabile al prezzo lettera di 101,25 euro e, se tenuto fino a scadenza, potrebbe generare profitti del 40,25% sul capitale investito in assenza di evento autocall.

In considerazione del rialzo del 7% sul prezzo iniiale, l’invstitore guardando positivamente alla prima data autocall di dicembre 2020, avrà accesso a due premi del 3,5% ciascuno. Il rendimento potenziale a 6 mesi diventerebbe del 5,67%.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte : certificatiederivati.it

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