Il trading è ormai un fenomeno di massa e dunque sociale.
Si è diffuso ancora di più durante il periodo pandemico e affascina anche per la sua terminologia; ha, infatti, un suo gergo caratteristico.
La padronanza nell'utilizzo degli apparecchi informatici ha spinto negli anni tanti a cimentarsi, ma come ogni attività della vita e attività economica, il trading la considero disciplina che richiede impegno e dedizione e dunque delle buone basi teoriche e pratiche. Quindi raccomandabile è un approccio graduale che porti all'acquisizione di competenze e conoscenze e alla piena operatività, al fine di arginare i rischi di perdita consistenti, più o meno consapevoli, dovute a scelte azzardate.
Operare in autonomia sugli strumenti finanziari che si preferiscono, può rappresentare una modalità di diversificazione del portafoglio e, se effettuata con intelligenza e formazione, può anche abbassare da un lato l'esposizione al rischio e dall'altro aumentare la profittabilità.
Ma, ritengo, che bisogna in tale ambito sviluppare la propria operativita' con una visione imprenditoriale e con una corretto uso del money management.
Questo ovviamente in teoria e nel dire ciò non si vuole invogliare nessuno ad operare mediante il trading.
Comprendere e padroneggiare i termini chiave è fondamentale per operare bene sui mercati. Apprendere termini specifici permette, inoltre, di fruire e comprendere al meglio le informazioni professionali e qualificate.
Come in ogni contesto capire il linguaggio e l'ambiente in cui i termini sono impiegati, permette di muoversi con maggiore disinvoltura e consapevolezza.
I termini più elementari ci serviranno per avere più familiarità e sicurezza nelle operazioni, mentre quelli avanzati permetteranno di comprendere le strategie più complesse.
La terminologia specifica del trading si basa su enormi quantità di termini di origine inglese che non sempre possono essere tradotti in italiano senza risultare snaturati.
Buon trading a tutti, ma in modo consapevole..
Massimiliano Calveri