Un maxi cedola sui bancari

Gabriele Bellelli Gabriele Bellelli - 28/09/2022 15:48

Recuperare oppure posticipare le minusvalenze &egra ve; uno degli obiettivi finanziari maggiormente perseguito dai risparmiatori ma spesso è perseguito in modo improvvisato, ricordandosi solo all’ultimo momento delle minusvalenze in scadenza entro fine anno.

Così facendo il risparmiatore è costretto ad acquistare al volo i certificati maxi cedola emessi verso fine anno che spesso sono da utilizzare in stile “usa e getta” e che, oltre ai costi di cui sono gravati, spesso presentano una struttura o dei sottostanti che non sono compatibili con la pianificazione del singolo investitore.

Dal punto di vista operativo invece l’ideale sarebbe pianificare per tempo, organizzando fin da inizio anno il percorso di recupero delle minusvalenze.

È in questa direzione che si muove la nuova emissione dei Maxi Cash Collect di Bnp Paribas.

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Un esempio è costituito dal certificato “Maxy cash collect” con codice isin NLBNPIT1GJL6 e costruito sui titoli del settore bancario UniCreditBanco BPM e Mediobanca.

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Entrando nel dettaglio del prodotto:

-Il nome commerciale è Maxi Cash Collect

-Il codice ISIN è NLBNPIT1GJL6

-L’Emittente è Bnp Paribas

-Obiettivo finanziario: recuperare o posticipare le minusvalenze e entrata periodica

-Tipologia: capitale condizionatamente protetto

 -La quotazione attuale del certificato è in area 99,85 euro 

-La scadenza naturale è prevista il 9 settembre 2025, salvo che si attivi l’opzione “autocall” che prevede il richiamo anticipato del certificato

-Il prodotto è quotato sul segmento Sedex di Borsa Italiana 

-I sottostanti sono i titoli UniCredit, Banco BPM e Mediobanca

-Lo Strike è posto rispettivamente a 8,112 euro per Mediobanca, a 9,996 euro per Unicredit e a 2,57 euro per Banco BPM

-La barriera capitale è “discreta” (attiva solo a scadenza) ed è posta rispettivamente a 4,8672 euro per Mediobanca, a 5,9976 euro per Unicredit e a 1,542 euro per Banco BPM

-La struttura cedolare è quella classica di un cash collect con il pagamento di cedole periodiche ma in questo caso la caratteristica cruciale del prodotto è che la prima cedola è maxi

-L’importo della prima cedola è del 15% e si tratta di una cedola “incondizionata” per cui sarà pagata indipendentemente dall’andamento dei sottostanti

-Le cedole successive saranno pagate con frequenza trimestrale, avranno un imporo del 1,10% e godranno dell’effetto memoria

-È prevista l’opzione “autocall” a partire dalla seconda data di rilevazione (marzo 2023)

-Le cedole e le eventuali plusvalenze di prezzo (differenza positiva tra il prezzo di acquisto e quello di vendita o di rimborso) costituiscono “reddito diverso” per cui possono essere utilizzati per recuperare eventuali minusvalenze pregresse.

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Fonte Investimenti.Bpnparibas.it

 

Analisi della struttura del certificato

In occasione della prima data di rilevazione (novembre 2022) la prima cedola ammonterà al 15% e sarà “incondizionata” per cui sarà pagata indipendentemente dall’andamento dei tre sottostanti.

A partire dalla seconda data di rilevazione e fino a scadenza cambierà la struttura cedolare del prodotto: la cedola, che sarà pagata con una frequenza trimestrale, ammonterà a 1,10% e godrà dell’effetto memoria e contemporaneamente si attoverà l’opzione autocall.

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Questo significa che a partire dalla seconda data di rilevazione (marzo 2023) si potranno verificare 3 scenari:

-tutti e tre i sottostanti hanno una quotazione uguale o superiore allo Strike: in questo caso scatta l’opzione autocall per cui il certificato rimborsa in anticipo, mantenendo la protezione del capitale e pagando la cedola del 1,10% (grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente). 

-almeno uno dei tre sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto al valore iniziale ma tutti quotano ad un livello uguale o superiore rispetto alla barriera cedola: in questo caso non scatta l’opzione autocall, il certificato paga la cedola del 1,10% (grazie all’effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente) e si va alla data di rilevazione successiva.

-almeno uno dei sottostanti quota sotto il valore della barriera cedola: in questo caso il certificato non paga la cedola, che però non è automaticamente persa in quanto gode dell'”effetto memoria”, e si va alla successiva data di rilevazione.

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Salvo richiamo anticipato (attivazione dell’opzione autocall), questi tre scenari si verificheranno ad ogni data di rilevazione fino alla naturale scadenza nel settembre 2025.

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A scadenza si potranno verificare 2 scenari:

-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera: in questo caso il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa il capitale al valore nominale di 100 euro e paga l’ultima cedola del 1,10%, oltre a recuperare eventuali cedole non pagate in precedenza grazie all’effetto memoria.
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera: in questo caso il certificato perde la protezione e rimborsa la performance negativa del titolo “worst of”, ossia del sottostante che durante la vita del certificato ha registrato la performance peggiore. Entrando più nel dettaglio, il prezzo di rimborso sarà calcolato attraverso la formula (prezzo finale/Strike)*100.

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Buon investing!

Gabriele 

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© Riproduzione parziale o totale concessa con espressa citazione della fonte

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