Weekly Economic Monitor

Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche Intesa Sanpaolo Studi E Ricerche - 06/05/2016 14:15

Il punto

Le indagini congiunturali di aprile sono state contrastanti e globalmente costituiscono un passo indietro rispetto al mese precedente. I nodi sono costituiti dalla riaccelerazione dell’economia americana dopo un deludente 1° trimestre e dalla stabilizzazione delle economie emergenti (che pare in corso, ma richiede conferme).

Sullo sfondo, monta il problema del referendum inglese, che ha già avuto effetti negativi sul clima di fiducia delle imprese britanniche. I sondaggi continuano a mostrare un sostegno pericolosamente alto per gli euroscettici.
 

Tassi ufficiali BCE: non “assurdamente” negativi, ma comunque negativi per il futuro prevedibile

Nell’area euro, l’esperienza con tassi negativi è stata moderatamente positiva: ha generato un allentamento delle condizioni finanziarie, con effetti per ora contenuti sulla profittabilità delle banche e sulla stabilità finanziaria. Ma un tasso sui depositi in territorio più negativo rappresenta un potenziale costo per il sistema, che la BCE ripete di non voler imporre.

Riteniamo, quindi, che il limite inferiore per i tassi di politica monetaria compatibile con danni contenuti per la stabilità finanziaria e per il corretto funzionamento del sistema dei pagamenti non sia lontano.

Ma bisogna abituarsi all’idea che il regime attuale di bassi tassi di interesse potrebbe durare ancora molto a lungo.
 

I market mover della settimana

Nell’area euro, il focus sarà sulle stime di crescita del PIL in Germania (0,5% t/t dopo 0,3% t/t) e Italia (0,3% t/t dopo 0,1% t/t) e nei Paesi Bassi (0,6% t/t): La seconda stima sulla crescita del PIL per l’Eurozona dovrebbe confermare la sorprendente espansione di 0,6% t/t (1,6% a/a) e farà luce sui contributi relativi di consumi e investimenti, mentre il canale estero dovrebbe aver fatto da freno. In pubblicazione anche i dati di produzione di marzo da Germania (-0,1% m/m), Italia (+0,2% m/m), Francia (+1,5% m/m). I dati nazionali dovrebbero essere coerenti con una crescita della produzione area euro di 0,2% m/m, ma un aumento dell’output nell’Eurozona (+0,2% m/m).

La settimana ha pochi dati in uscita negli Stati Uniti. Il focus sarà sulle vendite al dettaglio di aprile, che dovrebbero essere in solida ripresa, grazie a un rimbalzo nel comparto auto e al contributo positivo dei prezzi della benzina. I prezzi all’import e il PPI ad aprile dovrebbero essere in rialzo sulla scia del deprezzamento del dollaro e dell’aumento dei prezzi energetici. La fiducia dei consumatori a maggio dovrebbe registrare una modesta variazione positiva.

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