CAPITOLO 9

IL DIBATTITO ANALISI TECNICA - EFFICIENZA

9.1.2     Analisi tecnica di un random walk

     Alcuni studiosi 1 hanno proposto una lettura alternativa del problema e per certi versi paradossale: random walks ed analisi tecnica possono coesistere.
Le loro considerazioni partono dalla constatazione che c'è una tendenza a credere, non correttamente, che i random walks non possono presentare componenti sistematiche (runs) o che, dopo un run, la probabilità di un ulteriore run è in qualche modo cambiata.
Secondo Tomek e Querin esiste la possibilità, piuttosto ridotta ma non nulla, di avere una buona parte di variazioni di prezzo tutte dello stesso segno su un totale di x cambiamenti delle quotazioni.
Per questo motivo anche se i prezzi azionari seguissero un random walk, sarebbe possibile in alcuni periodi applicare con successo l'analisi tecnica.

     Per dimostrare queste loro affermazioni esiste una via molto semplice ed originale: costruire una serie di prezzo del tutto casuale e su di essa applicare alcune regole di trading dell'analisi tecnica.
La serie casuale viene costruita sulla base di un prezzo iniziale pari a quello realmente registrato sul mercato ed i trecento cambiamenti successivi (un anno di trading) vengono generati da un processo random condizionato però ad una determinata varianza (quella della serie reale) e ad una determinata variazione media (sempre quella della serie reale); questo procedimento è ripetuto venti volte per simulare vent'anni di contrattazioni.

     Le trading rules applicate alla serie di dati casuali si fondano sugli incroci tra medie mobili di diverso dominio; nessun tentativo di ottimizzazione di tale dominio è stato fatto, allo scopo di verificare la semplice profittabilità di regole standard di analisi tecnica.
Presumibilmente se l'approccio arbitrario è profittevole, lo sarà ancora di più un approccio basato su un'adeguata sperimentazione.

     Veniamo ai risultati: dei venti anni simulati, tredici si sono conclusi con un profitto della trading rule al lordo dei costi di transazione, mentre in sei periodi si sono registrati rendimenti netti positivi 2.

     Le tre simulazioni dell'anno 17,18 e 19 sono di particolare interesse: il primo ed il secondo si caratterizzano infatti per un prezzo minimo, durante l'intero periodo di contrattazioni, vicino al prezzo iniziale; l'anno 19 si distingue invece per un prezzo massimo di poco superiore al prezzo d'inizio anno.
Quindi in questi tre casi consecutivi il prezzo non fluttua attorno al livello iniziale; qui l'analisi tecnica ottiene buoni risultati, anche al netto di commissioni.

     Questa ricerca ha dimostrato come anche in una serie di prezzo basata su fluttuazioni random sia possibile in qualche misura prevedere il comportamento futuro dei prezzi; ciò è vero a maggior ragione nei periodi caratterizzati da una presenza accentuata di componenti sistematiche.
Va precisato peraltro che per Tomek e Querin l'eventuale profittabilità dell'analisi tecnica è la diretta e sola conseguenza del principio della probabilità e precisamente della probabilità di un numero sufficiente di runs nelle quotazioni casuali.
Forse andrebbe però considerato anche l'aspetto, secondo noi non trascurabile, della particolare trading rule utilizzata: la media mobile è il sistema trend following per eccellenza ed è proprio nelle situazioni di tendenza che fornisce i migliori risultati; altri strumenti dell'analisi tecnica si adattano meglio ad altre situazioni e avrebbero potuto costituire un valida alternativa da verificare nei periodi che si caratterizzavano per una minore presenza di componenti sistematiche.


1 Tomek W.G. Querin S.F., Random Processes in Prices and Technical Analysis, The Journal of Futures Markets (1984).
2 Lasciamo ogni considerazione relativa all'impatto dei costi di transazione ai prossimi paragrafi, che tratteranno in modo più approfondito questo elemento di cruciale importanza.