Martedì mattina l’azionario globale è in calo, in vista della riunione del FOMC di domani, e i contratti a termine front month sull’S&P 500 hanno ceduto i guadagni di venerdì. L’effetto delle cifre NFP migliori delle attese non è durato a lungo. Nella mattinata europea, i future sull’S&P sono calati dello 0,38%, invece oltreoceano i future hanno subito un colpo maggiore.
L’Eurostoxx 50 ha ceduto lo 0,98% mentre il DAX tedesco perde l’1,24% mentre scriviamo. Aumenta di conseguenza la volatilità: il VIX è salito al 16,50% mentre il suo omologo europeo ha toccato il 16,30%.
In vista dell’incombente scadenza per i dazi sino-americani, gli investitori sono incerti sulla possibilità che l’amministrazione Trump e la Cina riescano a raggiungere un accordo parziale prima della scadenza del 15 dicembre.
Gli investitori attendono poi con ansia la riunione del FOMC di domani. Poiché Jerome Powell lascerà sicuramente gli obiettivi per i tassi sui Fed Fund invariati all’1,50-1,75% per un periodo prolungato, l’attenzione si sposterà inevitabilmente sul possibile rilancio dell’allentamento quantitativo (dal momento che l’ampliamento del bilancio iniziato a ottobre non era un vero QE, ricordate?).
Tuttavia, osservando i dati dell’ultimo rapporto sull’occupazione, è sempre più probabile che Jerome Powell e la sua squadra rimangano a guardare.
Sarebbe infatti difficile giustificare una misura di allentamento, poiché il calo del tasso di disoccupazione, il gran numero di assunzioni e le retribuzioni in crescita hanno tutti effetti inflazionistici.
L’approccio attendista del mercato osservato nell’ultima settimana dimostra che gli investitori non hanno trovato motivi validi per spingere al rialzo le azioni e che l’incertezza perdurante, dovuta alla guerra commerciale, alla Brexit e alla riunione del FOMC, costituisce un freno che solo un ulteriore QE può allentare.
Sul mercato forex, gli investitori non sono ancora passati alla modalità di avversione al rischio, infatti nella mattinata europea la moneta unica è salita leggermente contro il biglietto verde, dello 0,13%, a 1,1078.
Il franco svizzero ha guadagnato lo 0,18% contro il dollaro, portandosi a 0,9863, e ciò suggerisce che fra gli investitori regna ancora un po’ di nervosismo. Lo yen giapponese annaspa intorno a 108,59.
By Arnaud Masset
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Swissquote Fonte: News
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