EUR/USD in rimonta: è l'ora di cambiare strategia sul cross?

19/12/2018 17:08

EUR/USD in rimonta: è l'ora di cambiare strategia sul cross?

In una giornata come quella odierna in cui l'appuntamento chiave è quello con la Fed di questa sera, gli investitori guardano con interesse anche ai movimenti che si registrano sul fronte valutario. E' sotto osservazione in particolare l'euro-dollaro che porta avanti il suo recupero partito dai minimi segnati in chiusura della scorsa settimana.

Non più tardi di venerdì la moneta unica è stata oggetto di un attacco ribassista che ha visto il cross scendere nuovamente al di sotto di quota 1,13, fin poco oltre area 1,128.
Da questo livello è partito un bel rimbalzo che in sole tre sedute ha permesso di recuperare quasi una figura e mezza, visto che mentre scriviamo l'euro-dollaro si presenta in area 1,1426, con un rialzo di quasi mezzo punto percentuale rispetto al close di ieri.


Diversi i fattori che stanno contribuendo a favorire la rimonta della moneta unica, a partire dalle news relative all'Italia, con il via libera della Commissione UE alla revisione della manovra 2019 che almeno per il momento ha permesso di fermare la procedura di infrazione contro il nostro Paese.

La risalita dell'euro è stata inoltre supportata anche da un indebolimento del dollaro, penalizzato nelle ultime sedute dal netto calo accusato da Wall Street lunedì scorso, Come evidenziato dagli analisti di London Capital Group, gli investitori sono preoccupati per la stabilità dell'economia e per i prossimi passi della Fed.


Oggi in serata è atteso l'annuncio di un aumento dei tassi di interesse nell'ordine dello 0,25% al 2,25-2,5%, ma secondo gli esperti il focus del mercato è sui piani della Banca Centrale americana per il 2019.
A detta di London Capital group, la paura degli investitori è che il Board guidato da Powell possa portare avanti i piani di un incremento del costo del denaro.
Questo potrebbe essere difficile da gestire per l'economia a stelle e strisce che si trova già in una fase di rallentamento rispetto ai mesi scorsi.
Non è da esclude però che la fed assuma un atteggiamento più da colomba ora ed è reale la possibilità di una pausa nel percorso di rialzo dei tassi di interesse.

Secondo gli analisti di Mitsubishi UFJ Financial Group, è questo il maggior rischio al ribasso per il dollaro nel termine termine. L'idea degli esperti è che questa sera il presidente Powell punterà l'accento sul fatto che le prossime mosse di politica monetaria dipenderanno dai dati macro, con la previsione di un allontanamento dall'attuale strategia di graduale rialzo dei tassi.

A segnalare qualche incertezza per il biglietto verde sono anche gli strategist di Wells Fargo Securities, i quali ritengono che il ribasso registrato ieri dal dollaro sembri suggerire che si sia leggermente indebolito almeno per ora il suo status di bene rifugio.
Gli esperti fanno notare che gli investitori per gran parte del 2018 hanno puntato sul dollaro nei momenti di debolezza del mercato, ma questa relazione appare meno solida nelle ultime settimane.


E' ancora presto però per parlare di un'inversione di tendenza per l'euro-dollaro, visto che almeno nel breve non sono previsti decisi cambi di rotta rispetto agli ultimi mesi.
Gli analisti di Societè Generale fanno notare che nel 2018 gli indici economici statunitensi sono calati constantemente e sono passati in negativo a fine novembre.
A ciò si è accompagnato un indebolimento del dollaro, ma non si è assistito ad una significativa svalutazione dello stesso.
La banca francese ritiene improbabile un deciso rialzo dell'euro al momento, considerando che l'indice di sorpresa della crescita nell'area euro è rimasto negativo per gran parte dell'anno.


In ragione di ciò è difficile pensare ad una spinta al rialzo per la moneta unica, malgrado la flessione delle aspettative di crescita e dei rendimenti obbligazionari statunitensi.
Gli analisti di Società Generale richiamano l'attenzione sul fatto che l'economia del Vecchio Continente è indebolita da diversi fattori, quali la quesitone Brexit, l'incertezza politica in Italia, le proteste in Francia, lo scandalo dieselgate in Germania e le tensioni commerciali.


Questo mix di fattori pesa sull'andamento dell'euro che è destinato a rimanere volatile, tanto che secondo gli analisti la cosa migliore da potersi augurare è che il cross continui ad oscillare nel breve termine tra 1,12 e 1,145.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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