Eur/Usd: ora c'è da aver paura. Ecco fin dove potrà affondare

14/02/2020 19:13

Eur/Usd: ora c'è da aver paura. Ecco fin dove potrà affondare

La seduta odierna prosegue all'insegna di una relativa tranquillità per l'euro-dollaro che si muove appena sotto la parità, a quota 1,0836, con un frazionale calo dello 0,05%.
Nel pomeriggio il cross ha avviato un tentativo di recupero dopo la diffusione di alcuni deludenti dati macro Usa, con particolare riferimento all'aggiornamento relativo alla produzione industriale, compensato poco dopo dalla fiducia Michigan migliore del previsto.

A mantenere sotto scacco l'euro contro il dollaro sono intanto gli ultimi dati diffusi in Europa, con particolare riferimento a quello sul PIL del quarto trimestre e alla produzione industriale nell'area euro e in Italia.
Ad appesantire il sentiment sulla moneta unica sono anche i timori legati alla diffusione del coronavirus che spingono gli investitori verso le valute rifugio come il dollaro.


La preoccupazione del mercato è che il virus cinese possa impattare negativamente su un'economia europea che presenta delle prospettive già deboli.
L'effetto così è quello di vedere un euro-dollaro che viaggia sui minimi da quasi tre anni, visto che ritrovare quotazioni come quelle attuali bisogna risalire indietro nel tempo alla primavera del 2017.

Lo scenario per l'euro-dollaro appare peraltro tutt'altro che incoraggiante almeno nel breve, visto che le attese sono per un ulteriore flessione dei corsi.
Gli analisti di Danske Bank prevedono che la moneta unica, dopo aver raggiunto i minimi da aprile 2017 contro il dollaro, si deprezzerà ulteriormente.


Questo perchè l'area euro continua ad essere caratterizzata da una bassa crescita e da una debole inflazione, mentre sul fronte opposto una serie di circostanze favorevoli sta supportando il biglietto verde dall'inizio di gennaio.
Non molto diversa la view dei colleghi di Commerzbank secondo cui l'euro-dollaro potrà indebolirsi ulteriormente se i dati macro europei continueranno a deludere le attese.

Nell'area euro infatti, spiega Commerzbank, le condizioni dell'economia continuano a preoccupare gli investitori e un peggioramento del quadro macro avrebbe l'effetto di aumentare ulteriormente la pressione ribassista sull'euro.
Non stupisce che gli strategist di Unicredit segnalino che l'outlook per la moneta unica resta fragile, complici le preoccupazioni sull'indebolimento dell'economia dell'area euro.
Gli analisti fanno notare che dal punto di vista grafico la mancanza di livelli di supporto per l'euro-dollaro significa che esistono dei rischi concreti che la moneta possa affondare fino a quota 1,05 contro il dollaro, in un periodo instabile in vista delle elezioni presidenziali francesi. 
Al contempo gli strategist di Unicredit evidenziano che per poter assistere ad una ripresa l'euro-dollaro dovrà raggiungere l'area degli 1,11 dollari, ma al momento uno scenario di questo tipo appare poco probabile nell'immediato, considerata anche la distanza della suddetta soglia dai livelli correnti di prezzo.


Per una ripresa del cross bisognerà attendere più di qualche mese ed è questa l'indicazione che arriva da Bank of America.
Gli analisti di quest'ultima infatti prevedono che la recente debolezza dell'euro-dollaro prosegua nel primo trimestre, prima di avviare un recupero che dovrebbe essere favorito da una parte da migliori dati macro in Europa e dall'altra da un ritorno del dollaro a valutazioni meno eccessive.

Bank of America ha una view positiva sulla moneta unica per l'intero 2020, segnalando però che nel breve termine i rischi potrebbero rimanere al ribasso.
Per una ripresa dell'euro-dollaro bisognerà attendere la seconda metà dell'anno, dopo che i dati macro inizieranno a rimbalzare in Europa a partire dal secondo trimestre.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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