I dealers riducono fortemente le loro posizioni short sull’euro

18/03/2019 08:00

I dealers riducono fortemente le loro posizioni short sull’euro

L’euro è rimasto pressoché invariato a 1,1329 (+0.03%) nei confronti del dollaro lo scorso 15 marzo, al termine di una settimana che ha visto alcuni dati macroeconomici positivi per l'eurozona, che presagiscono una possibile inversione del ciclo economico negativo e altri meno positivi per l'economia americana, che comincia a mostrare i primi segni di rallentamento.

Nella sua ultima riunione, il Consiglio direttivo della BCE ha sorpreso gli operatori finanziari, rendendo la stance di politica monetaria estremamente accomodante, annunciando nuove aste di liquidità (T-LTRO), con maturity due anni a posticipando a fine anno, invece che dalla prossima estate, il primo rialzo dei tassi d'interesse.

Il motivo di una tale mossa è da ricercarsi nel rallentamento della crescita dell'eurozona e dal fatto che l'inflazione continua a rimanere lontana dall'obiettivo del 2,0%. L’indice CPI dell’Eurozona è, infatti, cresciuto soltanto del +1,5% su base annuale a febbraio, dal precedente +1,4%, mentre l’inflazione core è scesa al +1,0%, dal precedente +1,1%.
Il Governatore Draghi ha, inoltre, dichiarato che la banca centrale proseguirà la sua politica monetaria espansiva attraverso il reinvestimento degli utili derivanti dai titoli di Stato acquistati.

La Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse di 25 basis points durante la riunione del FOMC del 19 dicembre scorso e, almeno secondo le dichiarazioni di alcuni esponenti, per quest'anno ci dovrebbe essere al massimo un aumento.

Dopo la pubblicazione degli ultimi dati macroeconomici, che hanno mostrato una contrazione delle vendite al dettaglio e un mercato del lavoro che comincia a mostrare qualche segnale di rallentamento, nonostante una crescita del Pil ancora su livelli consistenti, e il tasso di inflazione sceso al +1,5%, al di sotto della soglia obiettivo del 2,0%, la stance monetaria della Fed potrebbe diventare più dovish.

L’ultimo rapporto COT su Euro FX, pubblicato dalla Chicago Mercantile Exchange e riferito alle posizioni Futures Only pubblicato il 12 marzo, mostra come i levereged funds hanno diminuito sia le loro posizioni long che quelle short sull'euro, mentre gli asset manager hanno ridotto nuovamente le loro posizioni long.

Anche i dealer hanno fortemente diminuito le loro posizioni short. Secondo gli ultimi dati, i levereged funds hanno fortemente diminuito le loro posizioni long di -8,558 unità a 35,487 complessive e diminuito anche le posizioni short di -6,459 unità a 118,661 complessive, mantenendo la differenza tra posizioni lunghe e corte sotto la soglia delle 100.000 unità.
I dealers hanno leggermente diminuito le loro posizioni long di -166 unità a 53,613 complessive e fortemente diminuito le loro posizioni short di -12,000 unità a 94,320 complessive, suggerendo di scommettere sull'apprezzamento dell'euro nel medio-lungo periodo. Infine, gli asset manager hanno diminuito a 290,054 unità le posizioni long (-4,122), riducendole dal massimo storico dal 2009, e leggermente diminuito a 180,396 unità le posizioni short (-297).

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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