L'euro è risalito fino a quota 1,1186 nella giornata di ieri, dopo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici negativi relativi all'economia americana. Nello specifico, sono calati fortemente gli indicatori anticipatori, molto più di quanto gli analisti si attendessero. Il PMI manifatturiero relativo al mese di Maggio è sceso a 50,6 punti, dai precedenti 52,6 punti, che era anche il dato atteso dai mercati.
Peggio è andata per il PMI del settore dei servizi, sceso a 50,9 punti dai precedenti 53,0, mentre il valore atteso era addirittura di un aumento a 53,2.
Molto negativi anche i dati provenienti dal settore edilizio, con le vendite di nuove case che ad Aprile sono diminuite del -6,9%, mentre a Marzo erano aumentate del +8,1%.
Le attese erano di un calo pari a -2,8%. Il rallentamento del settore delle costruzioni allarma gli operatori economici, considerando che è stato proprio questo business ad aver innescato la grande crisi dei mutui subprime.
E così, l'euro, che fino a quel momento aveva toccato un minimo di giornata pari a 1,1109 è risalito velocemente verso quota 1,12, prima di stabilizzarsi in serata su quota 1,18.
Certamente, i dati macro inattesi hanno contribuito a fermare il rafforzamento del dollaro che si stava verificando negli ultimi giorni. Rimarrà da vedere se i prossimi confermeranno il rallentamento della manifattura USA, come previsto da molti economisti.
Fonte: News
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