La disputa Italia-UE affonda l’euro

La disputa Italia-UE affonda l’euro

By Vincent Mivelaz

A tre settimane dalla bocciatura della proposta di bilancio italiana, il 21 novembre l’UE dovrà prendere delle decisioni importanti. Le conseguenze di un mancato intervento potrebbero avere forti ripercussioni sul governo italiano, perché Bruxelles potrebbe imporre all’Italia di trasferire un deposito pari allo 0,20% del suo PIL al fondo di salvataggio dell’UE, e nel frattempo taglierebbe miliardi di fondi.

Oltretutto, la Banca Centrale Europea, che dovrebbe porre fine al suo programma di acquisto di titoli entro la fine dell’anno, sosterrà ancora l’economia italiana attraverso operazioni di rifinanziamento?

Ci aspettiamo che, prima o poi, il governo italiano riesamini il suo budget, perché la reazione del mercato farebbe lievitare i rendimenti dei titoli italiani ai massimi del 2014: ciò sarebbe troppo oneroso per il bilancio programmato inizialmente.
La decisione potrebbe avere un impatto importante, sia sul budget italiano che sulla moneta unica. In calo del -1,68% dalla scorsa settimana, al momento l’EUR/USD sta rimbalzando e si avvicina alla fascia di 1,1255.

Rimbalzo dell’azionario USA

By Vincent Mivelaz

Ieri il brusco calo dei titoli tecnologici, guidato dalla flessione del 5% di Apple, ha fatto scendere il mercato globale.

L’indice NASDAQ, ad alto tasso di titoli tecnologici, ha subito un duro colpo, chiudendo a -2,78%, seguito dal Dow Jones a -2,32% e infine dall’S&P 500, a -1,97%. Anche l’indice sulla volatilità VIX ne ha risentito; durante la seduta ha superato il 20,50%, per poi scendere verso il 19,70%.

Si prevede, però, un’inversione del trend: i future stanno diventando positivi sulla scia dell’ottimismo per i colloqui sugli scambi commerciali sino-americani alla fine del mese.

Per allentare le tensioni, il vice premier cinese Liu He, dopo la telefonata con il Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin di venerdì, dovrebbe visitare gli USA per dei colloqui preparatori all’incontro fra Xi e Trump del 30 novembre in Argentina. In caso di un accordo dai risolvi positivi, potremmo assistere a un rally globale.