BCE potrebbe intervenire prima della FED: riunione interlocutoria secondo AXA IM

10/04/2024 14:45

BCE potrebbe intervenire prima della FED: riunione interlocutoria secondo AXA IM
Gilles Moëc, Economista Capo del Gruppo AXA e Responsabile della Ricerca di AXA IM, afferma che questa settimana non ci si attende nessuna decisione dalla Banca Centrale Europea (Bce). Il mese precedente, Christine Lagarde aveva accennato a una possibile azione a giugno, ma il Consiglio direttivo avrà l'opportunità questa settimana di fare il punto sulla "valutazione intermedia" della situazione macroeconomica dell'Area Euro. La decisione della Bce di rivedere al ribasso le sue previsioni sull'inflazione sembra essere giustificata dai dati di marzo del CPI, che mostrano una disinflazione più veloce delle aspettative di mercato. Tuttavia, la resilienza dei prezzi dei servizi rimane un punto critico. Le indagini sul comportamento futuro dei prezzi delle aziende e la domanda interna ancora debole sono rassicuranti sulla pressione inflazionistica esistente.

L'economia europea sembra attualmente stabilizzarsi a ritmi modesti. Sebbene la velocità crescente dei salari nominali, in contrasto con un'inflazione nominale più lenta, possa sostenere il potere d'acquisto, i venti contrari fiscali si stanno accumulando prima che l'impatto della stretta monetaria svanisca. Si ritiene che la Bce non aspetterà che l'inflazione converga completamente verso il 2% e procederà con un primo taglio dei tassi a giugno, anche se la Fed decidesse di attendere ulteriormente. La possibilità di una divergenza tra le politiche della Bce e della Fed è ora la base delle previsioni di mercato.

Nonostante si mantenga giugno come mese base per il primo taglio dei tassi della Fed, il flusso di dati sembra meno propenso a sostenere un'inversione della politica monetaria negli Stati Uniti rispetto all'Eurozona. La creazione di posti di lavoro rimane solida e la sua accelerazione dall'autunno scorso è stata confermata nelle buste paga di marzo. Anche se la crescita dei salari si è stabilizzata, dovrebbe essere coerente con un ritorno all'inflazione del 2% assumendo che i guadagni di produttività rimangano forti. Le solide condizioni di offerta, trainate in particolare da un'ampia immigrazione netta, contribuiscono a questo quadro.

Nonostante un recente cambiamento di tono prudente da parte della Fed, le allusioni di Kashkari sulla mancanza di tagli nel 2024 sono considerate uno scenario estremo. Tuttavia, la prospettiva che la Bce tagli i tassi prima della Fed rientra nella gamma di possibilità. Nonostante l'inversione delle aspettative di mercato sui differenziali dei tassi di politica monetaria, con il consenso iniziale a favore di maggiori rialzi da parte della Fed rispetto alla Bce all'inizio di febbraio, il lieve ammorbidimento del tasso di cambio dell'euro potrebbe incoraggiare la Bce a prendere decisioni indipendentemente dalle mosse della Fed.

(NEWS Traderlink)

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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