Le borse europee hanno chiuso in modo misto oggi, influenzate da volumi sottili che hanno amplificato le oscillazioni. A Piazza Affari, il Ftse Mib ha registrato un aumento dello 0,6% a 30.524 punti, trainato da Mps (+6,1%), dopo le notizie positive del ministro Giorgetti sull'uscita del Tesoro dalla banca senese. Anche Bper (+3,6%) e Unipol (+2,6%) sono in evidenza, mentre Erg (-2,8%), Interpump (-1,75%) e Stm (-1,4%) hanno perso terreno.
Oggi sono stati pubblicati gli indici Pmi manifatturieri di dicembre per i principali Paesi europei e gli Stati Uniti. Nell'eurozona, il settore manifatturiero ha registrato una contrazione della produzione (44,4 punti), mentre in Italia l'indicatore è migliorato leggermente a 45,3 punti, ma rimane al di sotto della soglia di crescita di 50 punti.
In Cina, il Caixin Pmi è salito a 50,8 punti, mentre il Pmi ufficiale delle grandi imprese pubbliche è sceso a 49 punti nei giorni scorsi.
Domani l'attenzione si sposterà sulle minute della Federal Reserve, ma la giornata chiave della settimana sarà probabilmente venerdì, con i dati sull'inflazione nella zona euro e sul mercato del lavoro statunitense. Si prevede che l'inflazione nella zona euro acceleri dal 2,4% al 3% annuo, mentre il dato core dovrebbe scendere al 3,4%. I dati sull'occupazione non agricola statunitense sono attesi in rallentamento a 170.000 nuovi posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione del 3,8%.
I rendimenti dei titoli di stato sono in aumento, ma ancora al di sotto dei massimi intraday, con il Bund al 2,05% e il Btp al 3,7%. Lo spread si è leggermente contratto a 164 punti base.
Sul mercato dei cambi, l'euro/dollaro è sceso sotto quota 1,10 e il dollaro/yen è salito a 141,8.
Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del petrolio Brent è tornato a 76 dollari al barile, annullando i guadagni precedenti alimentati dalle tensioni nel Mar Rosso. Nel frattempo, l'Opec+ potrebbe riunirsi nella prima settimana di febbraio per valutare il mercato, dopo l'entrata in vigore dei tagli alla produzione, previsti fino alla fine del primo trimestre.
Nel frattempo, il prezzo del Bitcoin ha superato i 45.000 dollari per la prima volta da aprile 2022, sostenuto dalle previsioni sull'approvazione di un ETF da parte della SEC, che si pronuncerà il 10 gennaio.
(Redazione Traderlink)