Delisting: perché le aziende escono dal mercato?

25/09/2023 08:58

Delisting: perché le aziende escono dal mercato?

Delisting: cosa significa 

Durante le fasi espansive nelle quali sia l’economia che i mercati finanziari viaggiano a gonfie vele, aumenta in maniera esponenziale il numero delle società che si quotano in borsa

Tale evento, contraddistinto dall’acronimo IPO, consente alle aziende che abbiano un progetto da sviluppare, di raccogliere i capitali necessari all’implementazione del proprio business ad un costo decisamente inferiore a quello che sosterrebbero ricorrendo all’indebitamento. 

Quando invece le cose vanno meno bene, si può assistere al fenomeno opposto, ovvero al delisting

Con questo termine, si intende quel processo per il quale, una azienda che era quotata in borsa, decide di abbandonare il listino oppure viene costretta a farlo in seguito a provvedimenti della Borsa Valori di competenza. 

Quindi, l’azione di delisting può essere portata avanti sia dalla singola azienda che essere imposta dalla Borsa italiana (nel caso domestico). 

Delisting: le motivazioni 

Quali possono essere le motivazioni per le quali una azione diventa oggetto di delisting? 

Può esserci il caso volontario, come già accennato in precedenza.

In questo caso, in seguito ad una OPA (offerta pubblica di acquisto), l’azienda arriva ad avere sul mercato un flottante di titoli così basso e irrilevante da rendere antieconomica la presenza sul listino. 

In tal caso, quindi, tramite una cosiddetta OPA residuale, l’azienda viene a detenere, nelle proprie mani, la totalità del capitale sociale. 

Altra motivazione può essere di tipo strategico, quando la Società quotata, non ritiene più opportuna la propria presenza sul mercato e quindi opta per abbandonaree lo stesso. 

Ci sono però anche casi in cui, il delisting si rende necessario in seguito ad un provvedimento della Borsa.

Motivi? 

Criticità nella gestione aziendale in seguito a problematiche di irregolarità emerse durante le verifiche della documentazione che periodicamente va inviata alla Consob, oppure, ad esempio, il fatto che il titolo sia talmente poco scambiato da risultare illiquido. 

Delisting: cosa è successo nel 2023 

Secondo gli ultimi dati disponibili, sino a questo momento, sono oltre 20 i delisting che hanno riguardato la borsa di Milano in questi primi nove mesi dell’anno. 

La maggior parte di essi si è verificato in seguito ad Offerte pubbliche di acquisto, divenute ormai strumento quasi unicamente utilizzato dalle società per uscire dalla borsa valori. 

Sono stati invece tre i casi che hanno visto il delisting in seguito a decisioni degli organi competenti, vuoi per motivazioni prettamente amministrative che finanziarie o giudiziarie. 

In quattro casi, sono state invece le società stesse a richiedere il delisting per questioni puramente strategiche legate alla scarsa utilità rilevata nella presenza sul listino (volumi trattati e contrattazioni decisamente scarsi). 

Tra i delisting principali, da segnalare sicuramente quelli di Autogrill e di BB Biotech. 

 

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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