Giorgetti (MEF): possibile revisione al ribasso del PIL 2023

14/11/2023 18:12

Giorgetti (MEF): possibile revisione al ribasso del PIL 2023

Difficile centrare il target del PIL

Probabilmente erano in molti ad aspettarselo e alla fine anche il governo è stato costretto ad ammetterlo: ben difficilmente l'obiettivo di crescita del PIL 2023 inserito nella Nadef (Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) di settembre potrà essere raggiunto.
Giancarlo Giorgetti, ministro dell'economia e delle finanze, parlando in audizione alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, ha dichiarato che "Se la stima preliminare relativa al terzo trimestre dovesse essere confermata, l'obiettivo di crescita per l'anno in corso contenuto nel Documento programmatico di Bilancio (+0,8%) potrebbe essere soggetto ad una, sia pure contenuta, correzione al ribasso".

Era (quasi) tutto già scritto

A fine ottobre l'Istat ha pubblicato la prima rilevazione relativa al PIL italiano nel terzo trimestre, con una variazione nulla rispetto al precedente.

Si è trattato di una delusione dato che gli economisti si attendevano una crescita, seppur risicata, dello 0,1%. Ma almeno è stato evitato il segno meno e la conseguente recessione tecnica: il secondo trimestre era infatti andato in archivio con un -0,4% e sappiamo che con due trimestri consecutivi in calo tecnicamente si parla di recessione.

A onor del vero, pensare a settembre che il 2023 sarebbe potuto terminare con un +0,8% dopo il +0,5% del primo trimestre e il -0,4% del secondo, era piuttosto azzardato.

Non solo: se fosse confermato il dato piatto del terzo sarà difficile che la correzione al ribasso della stima 2023 sia lieve, come affermato da Giorgetti. Per il ministro la crescita prevista per il 2024 resta fissata all'1,2%, un dato superiore a quello previsto dalla grande maggioranza degli economisti, quindi anche anch'esso a forte rischio di revisione al ribasso strada facendo.

Interessanti novità sul fronte dell'evasione fiscale

Tra gli spunti più interessanti dell'intervento di Giorgetti troviamo quello riguardante il dossier dell'evasione fiscale.

Roma sta infatti rinegoziando con la Commissione Europea gli accordi raggiunti in sede di erogazione del Recovery Fund. La sorpresa è che le trattative puntano a un'accelerazione della lotta all'evasione, quindi con obiettivi più stringenti di quelli fissati in precedenza. Il ministro ha definito la riduzione strutturale dell'evasione fiscale "una priorità nel sostenere la modernizzazione del nostro Paese e un fattore decisivo del liberare risorse pubbliche da destinare al taglio delle tasse".

Parole non esattamente in linea con la linea di pensiero del capo del governo, Giorgia Meloni.

La premier a più riprese ha infatti sottolineato l'esigenza di tenere un atteggiamento di collaborazione con il contribuente, dato che con politiche più intransigenti non si sono ottenuti risultati efficaci. E non sono solo dichiarazioni programmatiche dato che da quando il governo Meloni è in carica, ovvero dall'ottobre 2022, sono state adottati ben 14 condoni.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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