Il comparto delle utility mostra qualche crepa

16/12/2022 16:45

Il comparto delle utility mostra qualche crepa

Segnali di stanchezza per l'Indice settoriale delle Utenze (Utility), dopo la bella galoppata vista dai minimi di ottobre in area 24000, capace di ricondurre le quotazioni fino sui 31500 punti circa (+30%).

Comparto Utility: lo scenario grafico

Nelle ultime settimane però i prezzi non sono riusciti ad andare avanti, frenati dalla presenza della resistenza opposta dai massimi di metà agosto poco oltre 31100 e dalla vicinanza alla linea di tendenza che aveva rappresentato la base dell'ampio canale crescente che ha accompagnato il rialzo dell'indice dai bottom del 2012, riferimento violato lo scorso luglio.

E dunque per quanto di ampia portata la suddetta reazione dai bottom di ottobre deve essere per il momento inquadrata nell'ambito del rimbalzo tecnico e non ancora delle inversioni di tendenza.

L'indice appare in calo da inizio 2021, una tendenza ben strutturata che può essere indebolita solo dal superamento di area 32000, crocevia di molteplici resistenze, tra le quali la media esponenziale a 50 settimane e la linea che scende dai top di fine agosto 2021.

Oltre tali ostacoli le tensioni si allenterebbero in favore di un recupero più esteso verso 36000.
Per il momento tuttavia appare più probabile una correzione del recente rialzo con ritorno dell'indice in area 28700. Supporto successivo a 27800, la cui violazione rischierebbe di agevolare il riavvicinamento ai bottom di ottobre in area 24000.

Comparto Utility, come si muovono i singoli titoli

I principali titoli che compongono l'indice presentano un andamento piuttosto simile.

A2A aveva provato nella seduta di ieri ad opporsi alle vendite, limitando almeno dal punto di vista grafico i danni. Oggi però il titolo è sceso con forza avvicinandosi a supporti critici non solo di breve periodo.

Andamento simile per Enel, tornata a 5 euro dopo aver toccato un massimo nelle scorse settimane a 5,3480.
Il titolo sembra aver avviato una correzione che ora potrebbe estendersi fin sotto quota 5.

Hera è apparsa ancora più in difficoltà rispetto agli altri titoli, ma va detto che la scorsa settimana il titolo si era mostrato particolarmente brillante salendo fino a 2,846 euro e che dunque il ribasso più corposo è probabilmente figlio del precedente rally.

Sarà importante che la discesa si limiti al massimo al test in area 2,50 affinchè non venga compromessa la struttura rialzista in atto dai minimi di ottobre.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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