Mar Rosso ancora off limits, d'Amico su massimi pluriennali

06/05/2024 18:01

Mar Rosso ancora off limits, d'Amico su massimi pluriennali

d'Amico sale in vista della trimestrale

Ottima performance per d'Amico che si avvicina al massimo dal 2011 a 6,92 euro toccato a marzo. Il titolo approfitta della decisione di Equita di confermare la raccomandazione buy e incrementare del 3% il target portandolo a 7,40 euro.
In vista dei risultati trimestrali (saranno pubblicati mercoledì), gli analisti hanno migliorato del 15% la stima sull'utile per azione 2024 in virtù del buon andamento dei noli nel primo trimestre favorito dalle tensioni nel Mar Rosso.

Proprio questo ultimo tema è tornato in primo piano dopo le ultime settimane di apparente calma dopo il botta e risposta (con avvertimento preventivo) che Iran e Israele si sono scambiati.

Per gli osservatori altro non è stato che un teatrino a beneficio delle frange più esagitate, utile solo a mettere in mostra i muscoli. Le modalità di attacco e contrattacco hanno evidenziato invece la volontà di entrambi i Paesi di evitare un'escalation con destinazione finale ignota.

Fuga dal canale di Suez

Maersk ha però pubblicato oggi un interessante aggiornamento per i clienti sull'operatività nel Mar Rosso e nel contiguo Stretto di Aden.

Il colosso danese del trasporto merci via mare ricorda che, alla luce della complessità della situazione nell'area, è stato costretto a modificare le rotte da e per l'Asia sud-orientale e l'Europa, reindirizzandole verso il Capo di Buona Speranza e in sostanza optando per la circumnavigazione dell'Africa.

Questo sta comportando un netto incremento dei costi per i clienti: basti pensare che la tratta Singapore-Amsterdam via Canale di Suez ha una lunghezza di circa 8500 miglia nautiche (quasi 16 mila chilometri) e una durata di 26 giorni, mentre quella di Capo di Buona Speranza è di circa 11800 miglia con durata 36 giorni (quasi +40% per entrambe).

Maersk: situazione Mar Rosso più difficile

La situazione non è però in miglioramento.

Anzi: rispetto al precedente aggiornamento del 22 marzo l'area di rischio si è allargata e gli attacchi hanno raggiunto ulteriori tratti di mare. Questo ha costretto le navi ad allungare ancor di più i tragitti, con conseguente incremento dei costi. Gli effetti secondari includono situazioni di intasamento (bottleneck) e affollamento di vascelli, oltre a ritardi e carenza di attrezzature e capacità produttiva.
L'impatto stimato da Maersk sulla capacità produttiva di Estremo Oriente e Nord/Sud Europa è di ben il 15-20 per cento nel secondo trimestre.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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