Ottima trimestrale di Poste, titolo sui massimi da inizio anno
Poste italiane è stato tra i migliori titoli del FTSE Mib al termine della seduta di ieri. Quest'oggi i prezzi stanno prendendo fiato cedendo mezzo punto percentuale circa, ma non si tratta di niente di preoccupante, almeno per il momento.
Il rialzo è da attribuirsi in buona parte agli ottimi risultati del secondo trimestre 2023.
Il gruppo ha infatti comunicato nella giornata di lunedì i risultati al 30 giugno, che mostrano Ricavi in crescita dell'8,5% su base annuale a 3,007 miliardi di euro, a fronte di un consensus pari a 2,904 milioni.
L'EBIT è stato di 799 milioni contro i 666 attesi degli analisti, con una crescita di poco inferiore al 10% mentre l'Utile Netto del gruppo si è attestato a 601 milioni in rialzo del 22,1% e superiore al consensus pari a 474 milioni.
Annunciando il nuovo piano strategico, che verrà presentato nei prossimi i mesi, l'amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha espresso "grande fiducia sulla visibilità della guidance per il 2023".
Trimestrale Poste Italiane: quadro grafico promettente
Il titolo nel frattempo ha toccato nuovi massimi da inizio anno a 10,5750 euro, arretrando poi nel corso della giornata.
Il definitivo superamento di area 10,30 rappresenterebbe un importante segnale di forza da parte dei corsi, che potrebbe andare a mutare in positivo lo scenario grafico di medio lungo periodo, aprendo di fatto al riavvicinamento dei massimi del 2021 in area 12,70. Primo target lungo tale cammino a 10,80 circa poi a 11,70 euro.
Solo il ritorno sotto 10,00 euro annullerebbe il recente segnale di forza favorendo l'avvio di una flessione che andrebbe monitorata con grande attenzione.
Prevalgono le vendite su Salvatore Ferragamo
Si conferma debole Salvatore Ferragamo che anche oggi arretra dopo aver chiuso in rosso la seduta di ieri.
Proprio ieri il titolo non era riuscito ad alimentare lo slancio iniziale.
Gli acquisti visti nelle prime battute erano stati stimolati da quanto riferito dal Resto del Carlino: il colosso del lusso Richemont potrebbe a breve acquisire Gianvito Rossi per circa 100 milioni di euro.
Secondo il quotidiano il produttore di scarpe era nel mirino anche di OTB Group, la holding italiana che controlla tra gli altri Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf e Jil Sander.
Salvatore Ferragamo: il grafico resta orientato al ribasso
L'analisi del grafico di Salvatore Ferragamo mette in evidenza il trend ribassista in essere da gennaio.
Discese confermate in chiusura di seduta sotto 14,21 euro riattiverebbero il movimento verso 13,50-13,60, minimi allineati visti tra maggio e settembre dell'anno scorso.
Si tratta di supporti determinanti in ottica di medio-lungo periodo dato che in caso di rottura difficilmente le quotazioni potrebbero evitare il ritorno sui 9,50 toccati a marzo 2020, con rischio concreto di test del minimo storico a 8,10 (ottobre 2011).
Primi segnali di forza al superamento della resistenza dinamica attualmente in transito per 15,20, prologo a un attacco al massimo di metà giugno a 15,70: in caso di successo si creerebbero le condizioni per un allungo verso 18,83 (topo del 30 gennaio).