Chiusura in rosso per Piazza Affari, perdono quota Unicredit e Ubi Banca

02/06/2016 18:14

Chiusura in rosso per Piazza Affari, perdono quota Unicredit e Ubi Banca

Chiusura in territorio negativo per gli indici azionari italiani ed europei dopo un avvio di seduta in rialzo. A Piazza Affari il Ftse Mib *cede lo 0,24% e il *Ftse Italia All-Share lo 0,22% mentre il *Ftse Italia Mid Cap *cede lo 0,11 per cento. Il *Ftse Italia Star *guadagna invece lo 0,33%.

Gli altri mercati azionari europei mostrano performance contrastate con il DAX *che guadagna lo 0,13% in chiusura, il *CAC 40 che perde lo 0,21% e il FTSE 100 *che cede lo 0,01%, mentre l'IBEX 35* guadagna lo +0,46 per cento.

Gli indici azionari statunitensi alla chiusura dei mercati europei sono in ribasso: l'S&P 500 cede lo 0,14%, il Nasdaq lo 0,09% e il Dow Jones lo 0,09 per cento.

Da segnalare che i dati sulla variazione dell'occupazione non agricola (ADP) a maggio hanno deluso le attese (173 mila unità contro consensus a 175 mila unità, ma in crescita dalla rilevazione precedente a 166 mila unità). Quanto alle richieste settimanali di disoccupazione, le 267 mila unità registrate sono risultate inferiori alle attese (quindi il dato è positivo rispetto al consensus da 270 mila unità) e si sono poste leggermente sotto la rilevazione precedente (268 mila unità).

In calo, ma meno delle attese, le scorte settimanali di petrolio con gli stock in contrazione per 1,4 milioni di barili rispetto alla settimana precedente a 535,7 milioni di barili complessivi. Il dato delude le attese (poste su una contrazione maggiore e pari a 2,7 milioni di barili) e indica una flessione minore rispetto a quella della settimana precedente (-4,2 milioni di barili).

Euro in calo sul dollaro: il cambio *EUR/USD *cede lo 0,3% e si porta al momento a 1,115 circa. La moneta unica perde quota sulla sterlina (-0,29% a 0,773 circa) e sullo yen con un cambio EUR/JPY in calo dell'1,1% a 121,29.

Alla conference call di oggi Mario Draghi, numero uno della Bce, ha preso tempo sulla concessione di un waiver alla Grecia che riaprirebbe Atene al mercato dei capitali Ue e consentirebbe all'Eurorower di acquistare i titoli di Stato del Paese.

Servono altri interventi prima che il waiver venga concesso, anche se diversi passi avanti sono stati fatti. I tassi d'interesse sono stati lasciati invariati dal direttorio e lo staff dell'Eurotower ha alzato le stime sul Pil per il 2016 (1,6% contro l'1,4%) e quelle sull'inflazione (0,2%).

I *mercati obbligazionari *dell'Eurozona hanno mostrato un lieve recupero in chiusura.
Il rendimento del Bund decennale cede un punto base allo 0,11%, quello del BTP segna un calo di un punto base all'1,47%. Lo spread BTP/Bund quindi si pone a 135 punti base. Invariato lo yield dell'Oat francese (0,46%) mentre cede un punto base il rendimento del Bono iberico (1,51%).

A Milano FCA *accumula in chiusura un vantaggio di 2,01 punti percentuali sul riferimento dopo l'annuncio ieri di una crescita del 33,3% delle vendite lo scorso mese in Italia contro il +27,3% registrato dal mercato.

Era dal 2006 che in maggio FCA non cresceva di un valore così elevato. Bene anche *CNH Industrial
, in controtendenza con un rialzo dello 0,4 per cento.

I bancari, dopo un avvio di seduta in deciso rialzo, ritracciano e chiudono in rosso: l'indice *FTSE Italia Banche *cede lo 0,87%.
Il *Banco Popolare *difende un timido +0,5% depo l'annuncio, in merito al previsto aumento di capitale da un miliardo di euro, di un periodo di esercizio dei diritti di opzione tra il 6 e il 22 giugno 2016, estremi inclusi.

I diritti saranno negoziabili sul MTA dal 6 al 16 giugno 2016, estremi inclusi. Attesa per le condizioni definitive dell'operazione, ivi incluso, tra l'altro, il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni Banco Popolare, il rapporto di opzione e il controvalore massimo dell'Offerta in Opzione.

*Bpm *guadagna lo 0,04%: che come noto sta lavorando a una fusione con lo stesso Banco Popolare e ha collocato ieri con successo presso istituzionali un covered bond da Euro 750 milioni con scadenza a 7 anni, nell'ambito del proprio programma di Obbligazione Bancarie Garantite (OBG2).
*BPER *guadagna il 3,17 per cento.

Scivola invece in rosso *Unicredit *cede il 2,05%. Ieri a Piazza Gae Aulenti si sono riuniti il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Unicredit Giuseppe Vita, il Presidente del Comitato Corporate Governance HR & Nomination Luca Cordero di Montezemolo e i membri del comitato medesimo, Vincenzo Calandra Buonaura, Vice Presidente Vicario, e Clara Streit, Consigliera, per individuare la società di consulenza in executive search che assisterà la Banca nella ricerca del nuovo Amministratore Delegato.

All'esito di tale riunione, si è deciso di affidare a Egon Zehnder l'incarico di selezionare le possibili candidature da presentare al Comitato Corporate Governance HR & Nomination per le valutazioni di competenza.

Cede alle vendite anche Ubi Banca: il titolo perde l'1,6%. Secondo alcuni osservatori per diverse banche (come appunto Unicredit e Ubi Banca) potrebbe avere avuto un peso l'opinione di Draghi che l'uscita dalla stagnazione possa essere lunga (con tanto di politiche monetarie espansive con riflessioni negativi sui margini d'interesse bancari) anche a fronte dei rischi provenienti da un Brexit.

Il numero uno della Bce, pur confermando l'idea che a Londra e a Bruxelles convenga restare unite, ha comunque affermato di avere i mezzi per affrontare un'eventuale fase di instabilità conseguente al Brexit. Ieri Ubi Banca ha annunciato che in data 30 maggio 2016 il "Patto dei Mille", che vincola i titoli di 88 azionisti e il 3,006% del capitale della banca guidata da Victor Massiah, ha nominato Matteo Zanetti presidente del Patto e Angelo Radici vicepresidente, ha modificato la disciplina di alcuni organi del patto e i loro compiti intervenendo anche sul diritto di recesso.

In pratica Matteo Zanetti ha preso il posto del padre Emilio al vertice di un patto le cui azioni sono al 18% sindacate dalla sua famiglia. Emilio Zanetti è stato un manager storico di Ubi Banca e ne ha presieduto il consiglio di gestione.

I prezzi del petrolio sono stati volatili nel corso di questa seduta e in queste ore tornano al rialzo, anche se la riunione odierna dell'Opec si è conclusa senza un accordo su un eventuale taglio della produzione di petrolio.

*Eni *chiude la seduta con un calo dello 0,07%: l'amministratore delegato Claudio Descalzi ha dichiarato ieri di voler chiudere la cessione del 70% di Versalis e di voler cedere una quota del 20-25% (restando al 25%) del Mozambico entro l'anno. In rosso anche *Tenaris *(-1,44%) mentre Saipem segna un rialzo dello 0,14 per cento.

*Generali *scivola sotto la parità (-0,62%). L'agenzia di rating Fitch ha comunicato di aver assegnato il rating "BBB" all'emissione obbligazionaria subordinata conclusa il 31 maggio 2016.

Chiude in rosso anche *Snam *che cede l'1,76% e si riporta a 5,01 euro. Sull'azione potrebbe pesare la decisione di Credit Suisse di ridurre le stime sull'ebitda e l'eps del gruppo per questo e il prossimo anno prevedendo anche maggiori opex (investimenti strettamente operativi).
Per Snam CS ha comunque confermato un prezzo obiettivo a 4,7 euro (quindi al di sotto dei corsi attuali) e un rating neutrale.

(GD)

Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online

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