10 azioni che non esisteranno più tra 10 anni

06/05/2017 08:00

10 azioni che non esisteranno più tra 10 anni

 

Il cambiamento del mercato porta anche ad un'evoluzione darwiniana dei titoli: a vincere saranno solo quelli in grado di adattarsi. Vince Martin ha individuato 10 azioni che tra 10 anni potrebbero non esistere più. 

Barnes & Noble, Inc.
(NYSE: BKS)

La catena di librerie può almeno vantare l'onore delle armi avenod provato in tutti i modi a contrastare l'avanzata del nemico. Purtroppo i numeri le hanno dato torto. A poco è servito il servizio di Caffè&Ristorazione offerto in alcuni suoi punti vendita, e ancora meno potrà fare con l'apertura del primo negozoo targato Amazon a New York.

Le vendite comparabili sono già viste in calo del 7% per l'anno fiscale 2017 e per quanto possa essere una consolazione il suo dividendo del 6,5%, potrà presto essere insostenibile visto il declino delle vendite.

 

National Beverage Corp.
(NASDAQ: FIZZ)

Il report ricorda che è stato uno dei titoli più caldi del mercato nel 2017 con una quotazione che è quasi raddoppiata dai minimi di gennaio. Il driver per l'azienda resta l'acqua frizzante Lacroix, in crescita sia sulle vendite che sui margini, un feomeno che per molti potrebbe erodere fette di mercato anche a giganti come The Coca-Cola Co (NYSE: KO ) e PepsiCo, Inc.

(NYSE: PEP ) in difficoltà per il diffondersi della coscienza alimentare che limita l'uso di bevande gassate e zuccherate. Paradossalmente, però, proprio questo suo successo potrebbe essere la firma della sua fine: un'operazione di Buyout cioè di acquisizione da parte di un leader del mercato, non è da escludere nei prossimi anni.

 

LendingClub Corp (NYSE: LC)

I conti dell'azienda non stanno andando bene: EBITDA negativo per l'intero esercizio 2016 così come negative sono anche le prospettive della società di riuscire a trovare un modello di business profittevole.

 l modello di prestito peer-to-peer ha ancora forza vitale, ilc he potrebbe essere suggerito anche da un aumento del 58% delle azioni rispetto ai minimi del trading range a 52 settimane. Il che porta molti a scommettere su un'eventuale inversione di tendenza. Ma questo porta con sé due considerazioni: se LendingClub riuscirà a riprendersi sarà oggetto anch'essa di un Buyout, magari proprio da parte di grandi banche come JPMorgan Chase & Co.
(NYSE: JPM ) o Bank of America Corp (NYSE: BAC ) interessate ala sua piattaforma, se invece non troverà una strada maestra allora arriverà il momento del temuto fallimento.

 

Valeant Pharmaceuticals Intl Inc (NYSE: VRX)

Anche in questo caso si potrebbe parlare di una potenzialità“binaria” cioè con due strade possibili.

Valeant sta cercando di gestire nel migliore dei modi il suo debito da 30 miliardi di dollari con la vendita di alcuni asset in portafoglio. Ma se questo non dovesse bastare allora sarà inevitabile guardare al fallimento. Eppure, anche qui non è da escludere l'acquisizione da parte di una grande società, magari dopo essere riuscita a diminuire il carico di debito.

 

Sprint Corp (NYSE: S)

Il gioco dei parallelismi suggerisce un'altra similitudine, quella di Sprint con Valeant: entrambi, infatti hanno un carico enorme debito.

Ma a differenza di Valeant, le cui azioni sono in calo, quelle di Sprint hanno triplicato dai livelli più bassi del 2016 riuscendo a stabilizzarsi anche dopo un periodo di debolezza registrato nel 2017. Questo non ha salvato l'azienda dal fallimento ma almeno ne ha allontanato la prospettiva e ha reso l'azienda potenzialmente più appetibile per un Buyout.
Infatti a questo si dee aggiungere anche una sensibile e costante di crescita degli abbonati a scapito di giganti come Verizon Communications Inc. (NYSE: VZ ) e AT & T Inc. (NYSE: T ), tutti elementi che hanno migliorato il profilo di reddito della società. E potrebbe essere proprio uno di questi due giganti, se non un terzo che il report identifica in DISH Network Corp (NASDAQ: DISH ) o anche un quarto con T-Mobile US Inc (NASDAQ: TMU ) che potrebbero guardare a Sprint con un occhio di favore.

 

Sears Holdings Corporation Corp (NASDAQ: SHLD)

Il ritrovato slancio del settore immobiliare alla base del business dell'azienda ha permesso un ritorno dell'ottimismo sulle azioni ma questo non permetterà all'azienda di riuscire a reggere un debito pesante e soprattutto la crisi del commercio al dettaglio.

A spaventare sono anche i numeri: nel 2016, il free cash flow è stato negativo per 1,5 miliardi di dollari, risultato che, in realtà eraun miglioramento rispetto ai due anni precedenti. Ma nonostante le view dei bullish ricordino il valore di brand come Kmart, in mano alla società, è innegabile che le difficoltà finanziarie siano state solo momentaneamente scansate.

 

Ruby Tuesday, Inc.
(NYSE: RT)

La catena ha ancora 269 dei suoi ristoranti venduti o valutati tra 1.5 e 2 milioni di dollari ciascuno. Eppure Ruby Tuesday ha un enterprise value di soli 330 milioni di dollari. Ipoteticamente, l'azienda potrebbe vendere i suoi ristoranti per almeno 400 milioni e mantenere comunque una base di immobili da affittare o vendere.

Purtroppo il piano è ostacolato da più di un fattore: prima di tutto, così facendo, il business dell'azienda non sarebbe più la ristorazione ma l'immobiliare focalizzato sui servizi di consumo, segmento del settore in ciri da tempo. Inoltre un'altra zavorra è rappresentata dall'onere dei costi di chiusura e di licenziamento, spese che si andrebbero a sommare ad altre, sullo sfondo di un settore in estrema difficoltà.

 

AMC Networks Inc (NASDAQ:AMCX)

AMC Networks Inc non solo potrebbe essere facilmente oggetto di un'acquisizione in futuro ma addirittura aver perso la sua occasione poco tempo fa.

Con Starz infatti, si è parlato per qualche tempo di fusione, progetto naufragato proprio perché alla fine quest'ultima ha scelto come appoggio Lions Gate Entertainment Corp. (USA) (NYSE: LGF ). Un passato non esaltante e un portafoglio mediocre non sono sufficienti per fornire all'azienda un'ancora di salvezza in un mercato difficile come quello della produzione video, il tutto escludendo la già difficile concorrenza alla base, con nomi come Hulu, Sling TV, YouTube.
Nell'immediato un fallimento è improbabile: per quanto AMC abbia un debito elevato può ancora cntare sugli introiti di titoli come The Walking Dead , Mad Men e Breaking Bad ma non è lontano il momento in cui l'azienda dovrà decidere che strada prendere, sempre che non arrivi ad un punto tale da doversi accontentare di una qualsiasi offerta con il rischio di svendersi.

Una cosa è certa: da sola AMC non potrà essere competitiva come adesso per i prossimi 10 anni.

 

Craft Brew Alliance Inc (NASDAQ: BREW)

Nel mese di agosto, la società ha firmato un accordo con l'Anheuser Busch Inbev NV (ADR) (NYSE: BUD ) che preannunciava una possibile acquisizione, il che ha portato ad un rialzo delle azioni.
Dall'altra parte, però, e cioè quella dei consumi, CBA non è stata così fortunata ed è stata costretta a lottare con un calo generalizzato delle sue birre, snobbate da chi invece, puntava su alternative locali. Una discrepanza che ha influito negativamente sulla pazienza degli investitori che hanno capito come l'azienda abbia senza dubbio diversi nomi e numeri per reggere bene nell'immediato, ma non in un settore sempre più polarizzato sui grandi nomi.

Risultato: entro 10 anni dovrà essere comprata.

 

SeaWorld Entertainment Inc (NYSE: SEAS)

L'azionario è sceso al suo minimo storico verso la fine del 2016 in seguito ai diversi documentari che hanno registrato lo stato reale della cattività degli animali del parco acquatico.
Una perdita d'immagine che ha portato con sé anche un calo dell'utile sceso dell'8% nel 2016 oltre che delle presenze, diminuite del 2,1%. In altre parole: entrate in diminuzione con costi fissi altissimi e costanti. L'unica luce all'orizzonte è la società cinese Zhonghong Zhuoye che lo scorso marzo ha acquisito una partecipazione del 21% nella società lo scorso marzo, il che potrebbe dare un fattore di appetibilità per altri grandi nomi come Six Flags Entertainment Corp (NYSE: SIX ) o Cedar Fair, LP (NYSE: FUN ) potenzialmente interessati all'acquisizione di un parco marino reso finanziariamente più stabile grazie alla presenza del gigante cinese.

Anche in questo caso l'unica certezza è la necessità di capitali per la gestione del parco, capitali che arriveranno o con la cessione parziale o con la vendita totale.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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