7 azioni che inizieranno il 2017 col botto

03/12/2016 08:00

7 azioni che inizieranno il 2017 col botto

I mercati hanno fatto marcia indietro su Trump e il suo arrivo alla Casa Bianca non è più visto come il fumo negli occhi. Almeno per alcuni settori specifici. 

VF Corp. (NYSE: VFC)

Per Dan Caplinger molti investitori non si rendono conto dei titoli migliori che spesso hanno proprio sotto il naso.
Un esempio è proprio l'azienda di abbigliamento statunitense. È la più grande azienda del settore a livello mondiale e può vantare la presenza di brand riconosciuti a livello mondiale come The North Face, Vans, Timberland, SmartWool così come Wrangler e Lee Jeans oltre a una lunga serie di altri accordi di licenza con altre grandi marche.

L'azienda lavora non solo attraverso i propri punti vendita ma agisce anche come grossista per le altre aziende di vendita al dettaglio. A suo favore, oltre a fondamentali che sembrano solidi, c'è da registrare il dividendo aumentato per 44 anni consecutivi, tra cui un impressionante +14% recentemente annunciato e che permette alla sua cedola di toccare un dividend yield del 3%.
Con l'arrivo, infine, della stagione delle vacanze e degli acquisti natalizi, secondo il report le cose per il 2017 non potranno mettersi che bene.

Under Armour ( NYSE: UA)

Steve Symington dalle pagine di Fool conferma la sua preferenza per Under Armour le cui azioni sono in calo del 20% rispetto al mese scorso sulla scia del suo risultato piuttosto deludente sul terzo trimestre 2016.

In realtà, segnala l'analisi, i numeri non sono stati negativi: il fatturato trimestrale è salito del 22% anno su anno arrivando a 1.47 miliardi di dollari e segnando così il suo 26 ° trimestre consecutivo. A questo si aggiunga anche l'utile netto per azione cresciuto del 26%, il tutto mentre il fatturato ha registrato 4,925 miliardi ovvero + 24% rispetto allo scorso anno.
Tutti fattori che hanno permesso di puntare al prossimo target e cioè a un fatturato di 7,5 miliardi entro il 2018. Ma allor aperchè il titolo è crollato? Paradossalmente è stata la paura degli investimenti aggressivi che sono stati annunciati dai vertici e il ci scopo saràquello di rafforzare la presenza del marchio nel settore delle calzature e dell'abbigliamento ma che, però, segnerà anche una serie di esborsi da parte dell'azienda.

 

 

Amazon.com (NASDAQ:AMZN)

Evan Niu crede che una ragione valida per puntare sul leader dell'ecommerce potrebbe essere anche solo il successo di Amazon Web Services (AWS) diventato leader nel mercato delle infrastrutture cloud anche prima che venissero divulgati i risultati l'anno scorso.

Di fatto, AWS risulta essere il segmento operativo più redditizio di Amazon, il che porterrebbe a dire che vale la pena investire su Amazon solo per AWS sebbene la società resti con il suo core business focalizzato verso l'e-commerce. Una mano agli investitori può arrivare dalla paura arrivata con l'elezione di Trump che ha fatto calare, senza alcun motivo se non quello dell'isteria, alcuni grandi titoli del settore tecnologico creando così importanti finestre d'ingresso.

Kinder Morgan (NYSE:KMI)

Questo gigante gasdotto ha diversi catalizzatori all'orizzonte: stando a quanto dichiarato da Matt Dilallo.

Gli alti e bassi dell'ultimo biennio potrebbero essere passati con il miglioramento del settore petrolifero che fa prospettare situazioni migliori nel 2017. Tra queste anche l'approvazione del progetto di espansione della pipeline della società in Canada che dovrebbe arrivare già il 19 dicembre (tutte le indicazioni fanno pensare ad un'approvazione praticamente certa).
A questo si aggiunga anche l'insediamento di Donald Trump all'inizio del prossimo anno e delle strategie per creare quell'indipendenza energetica da lui più volte ribadita e che permetterà al settore un nuovo rally. In particolare per Kinder Morgan impegnata, eventualmente, nella creazione di nuovi gasdotti.

In ultima istanza, dopo il taglio del dividendo del 75% proprio per la crisi del greggio, gli analisti ritengono che la società potrebbe più che raddoppiare la propria cedola entro la metà del 2018, se non prima.

General Electric (NYSE:GE) 

Jamal Carnette, non ha dubbi e vota per la società elettrica (sebbene ridurre il suo campo d'azione all'elettricità risulta quasi un insulto) L'osservazione di Carnette parte dalla constatazione che sebbene l'S&P500 sia ormai a livelli altissimi, alcuni settori hanno visto un recupero irregolare.

Per esempio, i titoli finanziari hanno continuato a sottoperformare. Prima della recessione, General Electric era focalizzata maggiormente sul ramo bancario con il suo braccio finanziario che forniva alla società circa la metà dei profitti; l'ultimo CEO, Jeffery Immelt ha deciso di tornare alle radici di GE per evitare le numerose insidie presenti nella regolamentazione post crisi imposta al settore bancario.
Resa più snella, perciò, l'azienda potrebbe agevolarsi nell'immediato, delle politiche energetiche di Trump e del suo pacchetto di investimento per il miglioramento delle infrastrutture su larga scala. Non solo ma non è escluso che possa anche avvantaggiarsi di alcuni sgravi fiscali annessi al progetto di investimenti della nuova amministrazione.

Nel lungo periodo, invece, la nascente industria dell'e-learning e dell'IoT, oltre a quella dei Big Data e della sicurezza informatica, sarà la punta di diamante dell'azienda, a tutto vantaggio anche del dividendo.

Mastercard (NYSE:MA)

L'osservazione è lampante: Mastercard è il primo vincitore della guerra dei contanti in India, quella nata dopo che il governo, per combattere il sommerso, ha deciso di tagliare l'uso delle banconote di grande taglio.

Un cambiamento improvviso avvenuto letteralmente durante la notte, nel tentativo di frenare l'evasione fiscale. Purtroppo la misura è risultata assolutamente estrema visto che ha cancellato l' 80% della liquidità totale del paese in circolazione. A tutto vantaggio di chi, come Mastercard, offre forme di pagamento tramite carte d credito.
E il bacino d'utenza promette bene visto che si parla di una popolazione di 1,25 miliardi di abitanti che attualmente ha solo circa 26 milioni di carte di credito erano in uso. Inoltre Mastercard ha una presenza globale più capillare rispetto al suo avversario diretto, Visa, con il 60% delle sue entrate 2015 al di fuori degli Stati Uniti anche se il vero asso nella manica di Mastercard sarà Ajay Banga, attuale Ceo e presidente di Mastercard il quale non solo è indiano ma in precedenza ha collaborato con l'Associazione delle Banche indiane e il governo di Nuova Delhi per promuovere i pagamenti con carte di credito nel paese.

 

Helmerich&Payne (NYSE:HP)

La crisi del greggio ha coinvolto anche chi come Helmerich & Payne è specializzato nelel attività di perforazione a terra: un petrolio meno costoso non induce a investire in nuovi pozzi per estrarlo. Però Todd Campbell fa notare che se il numero di impianti attivi è in calo, quello di impianti di perforazione terra su territorio statunitense è aumentato da 380 a 570 unità da maggio.

E l'inverno in atto favorisce l'amento della domanda. In secondo luogo, la vittoria di Donald Trump, anche in questo caso, potrebbe portare ad aumento di autorizzazioni per la perforazione in nome proprio della già citata indipendenza energetica, della deregulation ma anche di un aumento delle proprietà perforabili.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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