Attenti a come pagare il caffè: si rischia una multa di 30 euro

Il caffè: un rito quotidiano per milioni di italiani. Un rito che diventa ancora più piacevole quando è preso al bar tra le chiacchiere degli amici o dei semplici conoscenti che, tutte le matine, si incontrano allo stesso posto. spesso ignorando tutto il resto delle reciproche esistenze. Se a questo si aggiunge la simpatia del barista allora si ha in mano l'asso per riuscire ad iniziare al meglio la giornata.
Ma, come spesso accade, il pericolo che tutto sia rovinato è dietro l'angolo.

La finanziaria contro gli spiccioli 

La legge di bilancio, o se si preferisce la manovra finanziaria, come finora è stata chiamata, prevede che il pagamento del caffè avvenga anche attraverso bancomat.

Non solo ma chiunque si offra di pagarlo attraverso la carta e dall'altra parte non trovi il POS da usare, potrebbe creare un rischio multa allo sfortunato barista, una multa di 30 euro. In realtà parlare di POS risulta addirittura obsoleto nell'epoca in cui, in teoria, si potrebbe usare il cellulare per pagare anche il parcheggio; teoria perchè l'Italia è da considerarsi un caso a parte.
Questo perchè all'interno della vera e propria crociata che il governo nazionale, ma un po' in generale tutti i governi, stanno conducendo contro il contante, c'è un filone che riguarda le piccole spese che, per tradizione o anche solo forma mentis, non vengono gestite se non attraverso i contanti. Un modus operandi che nasce dal fatto che spesso gli istituti di credito applicano commissioni molto alte, spesso anche più alte del prezzo del bene trattato, il che porta a spendere più soldi per pagare la transazione rispetto a quelli necessari per il caffè (o il giornale) stesso.

Inoltre l'Italia è da sempre stata restia all'utilizzo in massa delle carte di credito, preferendo il contante anche per un'altra questione; il "nero" non viene tassato e la pressione fiscale del Belpaese è spesso causa di gravissie difficoltà per gli esercizi commerciali.