In linea con l'inversione di rotta registrata dall'indice Ftse Mib, anche Banco BPM è riuscito a terminare gli scambi in positivo, recuperando una piccola parte delle perdite subite nelle ultime due sedute. Non più tardi di ieri il titolo ha lasciato sul parterre circa il 6,5% del suo valore, mentre oggi ha terminato le contrattazioni a 1,872 euro, con un rialzo dell'1,13%.
Da notare che la giornata odierna è stata caratterizzata da volumi di scambio molto elevati, visto che a fine sessione sono transitate sul mercato poco meno di 43 milioni di azioni, quasi il doppio della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 22 milioni di pezzi.
Banco BPM oggi è stato oggetto di attenzione da parte del mercato sulla scia delle indicazioni di stampa da cui si è appreso che il gruppo starebbe studiando la ridefinizione del perimetro del credito al consumo.
Stanto a quanto riporta il Sole 24 Ore, Banco BPM avrebbe nominato un advisor per procedere alla valorizzazione di questo business. Alla base di ciò ci sarebbe un duplice obiettivo: da una parte evitare, come da piano industriale,
sovrapposizioni di attività createsi post fusione tra la Popolare di
Milano e il Banco Popolare, dall'altra valorizzare gli asset con
interessanti valutazioni in vista delle operazioni di derisking.
Attualmente Banco BPM opera nel segmento del credito al consumo attraverso Profamily, controllata al 100% che distribuisce prodotti di finanziamento presso la rete ex, e Agos-Ducato, controllata al 39%, con Credit Agricole al 61%, che colloca invece sulla rete ex Banco Popolare.
Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore, le opzioni sul tavolo potrebbero riguardare la vendita tout-court del 39% di Agos-Ducato, la vendita di una quota e/o la cessione integrale di Profamily, mentre altre vendite potrebbero riguardare la piattaforma di servicing dei crediti non performanti e la quota in Anima.
Nelle loro stime gli analisti di Equita SIM ipotizzano una valutazione del 100% di Agos-Ducato di 3 miliardi di euro: l’eventuale cessione dell’intera quota avrebbe un impatto positivo di 160 punti base sul capitale di Banco BPM, mentre valutando il 100% di Profamily 180 milioni di euro, si registrerebbe un impatto positivo di 15 basis points.
La SIM milanese da per scontata la cessione di Profamily, mentre non è chiara la strategia sulla quota in Agos-Ducato.
Secondo i calcoli degli analisti, in seguito all’allargamento dello spread dal secondo trimestre, il Common Equity Tier 1 di Banco BPM è sceso all'11,2%, livello che non lascia a loro avviso flessibilità strategica sull’allargamento del perimetro di cessione dei non performing loans da 3,5 a 9 miliardi di euro, operazione che porterebbe l’NPE ratio dal 16,7% al 9,3%.
Ipotizzando prezzi di cessione per gli NPL secured di 30 centesimi e di 10 per gli unsecured, cedendo 9 miliardi di euro di crediti non performanti, il Common Equity Tier 1 di Banco BPM scenderebbe al 10,3%, comprendendo le vendite di Profamily, del servicing degli NPL e di Anima, ma al 9,5% con prezzi di cessione più conservativi, pari a 0,05 e a 0,25 euro rispettivamente per gli Npl unsecured e secured.
La vendita dell’intera quota in Agos-Ducato farebbe risalire il CET1 al 12,5%, ben sopra la comfort zone: il rapporto prezzo-utili 2019 salirebbe da 4,8 a 6,4 volte e il ROTE dal 7% al 4,7%, visto che le vendite in questione ridurrebbero l’utile netto di più del 20%.
La cessione di Agos-Ducato contestuale ad un ulteriore accelerazione nel piano di derisking secondo gli analisti contribuirebbe a sostenere un rerating del titolo che oggi sconta la sovraesposizione ai bond sovrani e le incertezze strategiche sulle cessioni di asset.
In attesa di novità Equita SIM mantiene una view neutrale su Banco BPM, con una raccomandazione "hold" e un prezzo obiettivo a 2,6 euro.
Fonte: News
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