Dividendi: occasioni per un Buy

15/02/2018 11:40

Dividendi: occasioni per un Buy

Ricontrollare periodicamente il portafoglio è un'ottima pratica di manutenzione: permette di controllare chi, magari caduto precedentemente in disgrazia, è riuscito a risalire la china ed ora è di nuovo un'occasione di guadagno. Anche a lungo termine. Qui i suggerimenti degli esperti di The Motley Fool. 

Brookfield Renewable Partners (NYSE: BEP)

Travis Hoium consiglia Brookfield Renewable Partners, una scelta che arriva dopo una lunga panoramica sul settore degli energetici.

Prezzi volatili, cambiamento dei mercati delle utility e un settore che non è più redditizio e sicuro come una volta fanno tremare un po' di più gli investitori. A questo si aggiunga il fatto che la produzione di energia rinnovabile in tutto il mondo è in crescita, il che permette alle aziende di riferimento di avere un flusso di cassa tale da finanziare la crescita dei dividendi negli anni a venire.
Brookfield Renewable Partners, è in grado di generare 16.000 megawatt di potenza in tutto il mondo, l'80% della quale dal settore idroelettrico, ma l'azienda dopo l'acquisizione del 31% di TerraForm Global e del 16% di TerraForm Power (NASDAQ: TERP), ha volutamente diversificato il portafoglio aggiungendo una fetta più consistente di energia eolica e solare.

Ciò che rende interessante Brookfield Renewable Partners agli occhi di Hoium è che oltre a prevedere un aumento del dividendo dal 5% al 9% l'azienda si concentra su contratti a lungo termine per vendere energia alle utilities a un tasso prefissato.

Store Capital (NYSE: STOR)

Matt Frankel vota per Store Capital.
Come lui stesso fa notare (sebbene i mercati se ne siano resi conto da tempo), i rendimenti obbligazionari sono aumentati significativamente nelle ultime due settimane, il che, unito ad altri fattori contingenti, ha creato una combinazione di catalizzatori negativi che invece è un'ottima occasione d'acquisto, soprattutto per i REIT incentrati sulla vendita al dettaglio come Store Capital.

Il motivo? Prima di tutto i contratti di affitto a lungo termine, quindi, il fatto che la gestione intera dell'immobile (tasse, assicurazione e manutenzione degli edifici) è completamente delegata agli inquilini (da qui la denominazione "triple-net" per questa tipologia di affitti), tutti fattori che riducono al minimo il ricambio degli inquilini e i costi variabili a carico della proprietà immobiliare.
Ma perché proprio la vendita al dettaglio, solitamente in crisi da qualche tempo? Semplicemente perché non si deve fare di tutta l'erba un fascio: l'e-commerce ha portato problemi solo ad alcuni settori, mentre la vendita su servizi, oggetti che richiedono una visione dal vivo (es. camper) e soprattutto su acquisti low cost non ne ha risentito.

Altra garanzia è offerta da Warren Buffett che, nella sua Berkshire Hathaway conta anche questo titolo in portafoglio, attirato anche dal suo dividendo del 5,3%.

 

AbbVie Inc. (NYSE: ABBV)

Todd Campbell preferisce AbbVie Inc.
Il timore che il suo cavallo di battaglia possa esser presto sconfitto dai generici a causa della scadenza del brevetto ha portato molti investitori ad eliminare il titolo dal portafoglio. Ma Humira resta comunque un farmaco autoimmune ampiamente usato: i numeri forniti da Campbell sottolineano che nel 2017 le sue vendite sono andate oltre i $ 18 miliardi, ovvero circa il 65% delle entrate di AbbVie.

Per quanto sia vero che i brevetti che proteggono Humira siano in fase di scadenza, lo scorso autunno il suo diretto concorrente Amgen (NASDAQ: AMGN) ha firmato un accordo non esclusivo con AbbVie per la gestione dei generici almeno fino al 2023. Un margine di tempo extra che darebbe anche la possibilità ad AbbVie di far raggiungere il mercato a tutti quei farmaci in fase avanzata ma ancora all'interno del protocollo di sperimentazione, il tutto prima che Humira possa iniziare a cadere nelle vendite.

A questo si aggiunga un'ultima nota positiva: oltre alle prospettive positive ina rrivo con il taglio delle aliquote (dall'attuale 30% si potrebbe arrivare al 9%), la società ha aumentato il dividendo del 77% da quando si è scissa da Abbott Labs (NYSE: ABT) nel 2013.  

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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