Ftse Mib: è ancora tempo di shopping. I titoli da scegliere

12/07/2019 17:00

Ftse Mib: è ancora tempo di shopping. I titoli da scegliere

Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Alessandro Cocco, trader di Tag Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

Il Ftse Mib è tornato a salire dopo il test di area 21.800, spingendosi su nuovi massimi da inizio anno.
Il movimento in atto è destinato a proseguire nel breve?

A Piazza Affari la view rimane indubbiamente rialzista, anche alla luce del progresso messo a segno da Wal Street, dove si stanno aggiornando i massimi di sempre.

C'è una spinta verso l'alto di tutto l'azionario globale e mi aspetto che il Ftse Mib continui il suo percorso rialzista.
Le quotazioni sono ormai vicine alla soglia dei 22.400 punti che avevo indicato come primo target la scorsa settimana.

Nel giro di qualche seduta l'indice allungherà ulteriormente il passo e si spingerà in direzione di area 22800.

Questo livello è una resistenza che, se superata, proietterà il Ftse Mib in un'area di prezzi compresa tra i 23.600 e i 24.000 punti più in là nel tempo.

Al momento ritengo che siano molto basse le probabilità di assistere ad uno scenario ribassista nel breve a Piazza Affari.

Per l'indice segnalo il primo sostegno a 22.000 punti, sotto cui si guarderà ai minimi delle ultime sedute in area 21.800.

Una rottura di questo livello porterà a guardare ai 21.600/21.500 punti, persi i quali la discesa del Ftse Mib proseguirà in direzione di area 20.800.

In caso di rottura dei 21.600/21.500 si rischierà infatti un ritracciamento più pesante, con l'avvio di un trend negativo simile a quello visto a partire da fine aprile.

Al momento però non vedo particolari rischi al ribasso a mantengo una view positiva su Piazza Affari che ha ancora margini di manovra al rialzo.

Qual è il suo giudizio su Unicredit e Intesa Sanpaolo? C'è spazio per ulteriori salite nel breve?

Unicredit dovrà violare i massimi segnati nelle ultime sedute a 11,79/11,8 euro per portare avanti l'uptrend in atto.


Oltre la soglia appena segnalata il titolo potrà guadagnare ancora terreno in direzione dei 12,5 euro prima e in seguito verso i massimi dell'anno in area 13 euro.

Al ribasso la soglia chiave da monitorare è quella degli 11,2 euro, un supporto di rilievo che dovrà essere tenuto per evitare che cambi lo scenario attuale.

Fino a quando Unicredit si manterrà sopra gli 11,2 euro resterà in pieno trend rialzista, mentre al di sotto di tale soglia sarà possibile un ritracciamento verso i 10,8/10,6 euro.

La view al momento è positiva con la possibilità anche di assistere ad un nuovo avvicinamento dei massimi dell'anno, facendo attenzione alla tenuta del supporto segnalato prima a 11,2 euro.

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Intesa Sanpaolo a mio avviso è impostato anche meglio di Unicredit perchè mostra un trend un po' più pulito.


Mi aspetto ora che il titolo possa andare a chiudere il gap del 20 maggio, giorno dello stacco cedola, a 2,17 euro.

Oltre i 2,17/2,2 euro, Intesa Sanpaolo vedrà aprirsi le porte per un ritorno sui massimi dell'anno in area 2,33/2,25 euro.

Al contrario, in caso di cedimento della soglia dei 2 euro, le quotazioni potrebbero riportarsi in area 1,9 euro.

Telecom Italia sta provando nuovamente a riconquistare la soglia di 0,5 euro.
Si aspetta ulteriori sviluppi positivi nel breve?

Se fino alla chiusura della sessione odierna Telecom Italia manterrà inalterata la candela che vediamo in questo momento, invierà un forte segnale rialzista.

Tracciando una trendline sul grafico, notiamo che il 9 luglio il titolo ha segnato un minimo a ridosso di questa trendline, da cui poi è ripartito il giorno dopo.

Telecom Italia sta provando a rompere i massimi intraday del 5 luglio e questo è un forte segnale di ripartenza del trend.

Dai livelli attuali il titolo si spingerà verso la prima resistenza a 0,52 euro, superata la quale potrà salire fino a 0,56 euro, in direzione dei massimi di marzo scorso.

Al momento non valuterei posizioni short su Telecom Italia se non dopo il cedimento di quota 0,48/0,475 euro.

Al di sotto di tale soglia il titolo potrebbe scendere verso 0,45 euro, ma credo che ciò sia improbabile nell'immediato, vista la bontà del supporto a 0,48/0,475 euro che dovrebbe contenere eventuali ripiegamenti dei corsi.

Azimut sta provando a mantenersi a galla oggi, mentre è più debole FinecoBank.

Qual è la sua view su questi due titoli?

Azimut si sta riportando in direzione dei 18 euro, già raggiunti nel mese di aprile, con un picco a 18,16 euro.

Quella dei 18 euro è una resistenza storica, quindi molto importante, che almeno in prima battuta ha fermato l'ascesa del titolo, ricordando che la stessa ha contenuto i prezzi nei primi due mesi del 2018 e poi a da giugno a ottobre sempre dello scorso anno.

La resistenza dei 18 euro è molto forte e questo spiega anche il ritracciamento di Azimut partito a maggio da questa soglia.

In caso di violazione dell'ostacolo a 18 euro, il titolo vedrà aprirsi spazio al rialzo fino ai 19,5 euro.


Una rottura di quest'ultima soglia sarebbe davvero interessante perchè potrebbe portare Azimut fino ai 21,5 euro, con l'avvio di un trend deciso al rialzo.

Al ribasso attenzione ai 17 euro, visto che al di sotto di tale soglia potrebbe partire una gase ribassista per il titolo.

FinecoBank ha recuperato terreno, ma non è riuscito a superare per ora la soglia dei 10,7 euro.

Se il titolo dovesse replicare meglio l'andamento del settore finanziario, violando quindi l'area dei 10,7 euro, potrebbe spingersi verso gli 11,5 euro prima e i 12 euro in seguito.

La giornata di oggi non lascia ben sperare e al ribasso consiglio di monitorare la soglia dei 10 euro, sotto cui FinecoBank potrebbe scendere verso i 9,5 euro.

Su questi livelli il titolo troverà un forte supporto che dovrebbe favorire una ripartenza dei corsi.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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