Chiusura contrastata oggi per le Borse europee che non sono riuscite a muoversi tutte nella stessa direzione.
Il Ftse100 e il Dax30 sono saliti rispettivamente dello 0,67% e dello 0,34%, mentre il Cac40 è sceso dello 0,08%.
Ad avere la peggio è stata Piazza Affari che ha visto il Ftse Mib terminare gli scambi a 22.351 punti, in ribasso dello 0,6%, dopo aver toccato nell'intraday un massimo a 22.441 e un minimo a 22.284 punti.
L'indice ha avviato gli scambi già in calo ed è sceso a mettere sotto pressione il supporto dei 22.350/22.300 punti, che al momento è rimasto inviolato.
La tenuta di questo sostegno può ancora far sperare in un tentativo di recupero, ma è evidente la perdita di spinta rialzista del Ftse Mib che al momento si conferma incapace anche solo di avvicinare nuovamente i massimi dell'anno in area 22.660 punti.
La partita si giocherà ora proprio sul supporto dei 22.300/22.350 punti, dalla cui tenuta o meno dipenderà l'evoluzione del mercato nel breve.
Con conferme al di sopra di tale soglia il Ftse Mib potrà avviare un rimbalzo che troverà un primo ostacolo in area 22.500 e una barriera ancora più rilevante a 22.660 punti.
Solo oltre questo livello l'indice punterà ai 22.800 punti prima e in seguito all'area dei 23.000/23.100, in corrispondenza della quale si dovrebbe assistere ad una pausa di consolidamento prima di nuovi rialzi.
Negativo sarà un abbandono confermato di area 22.350/22.300, sotto cui il Ftse Mib continuerà ad arretrare verso i 22.150 punti prima e in seguito in direzione della soglia psicologica dei 22.000 punti.
In assenza di una reazione da questi livelli bisognerà mettere in conto ripiegamenti più ampi verso i 21.750 punti prima e in seguito in direzione di area 21.500, soglia spartiacque da difendere a tutti i costi per scongiurare ribassi più pesanti.
Domani sul fronte macro Usa si conosceranno le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire da 214mila a 216mila unità.
Per il dato preliminare degli ordini di beni durevoli a settembre si prevede una variazione negativa dell'1% dopo il rialzo dello 0,2% precedente, mentre al netto della componente trasporti le stime parlano di un progresso dello 0,1%, in frenata rispetto al rialzo dello 0,5% precedente.
Il dato preliminare dell'indice PMI manifatturiero ad ottobre dovrebbe calare da 51,1 a 50,7 punti, mentre l'indice PMI servizi, sempre con riferimento al mese in corso, dovrebbe salire leggermente da 50,9 a 51 punti.
In agenda anche le vendite di case nuove che a settembre dovrebbero scendere da 713mila a 691mila unità.
Sul versante societario da seguire prima dell'avvio degli scambi a Wall Street i risultati trimestrali di 3M e di Twitter, con un eps atteso a 2,49 e a 0,2 dollari.
A mercati chiusi si guarderà ai conti di Visa e di Amazon che per non deludere le attese dovranno centrare l'obiettivo di un utile per azione pari a 1,43 e a 4,6 dollari, mentre per Intel si prevede un eps di 1,24 dollari.
In Europa si conoscerà il dato preliminare dell'indice PMI composito che ad ottobre è visto in salita da 50,1 a 50,4 punti, mentre l'indice PMI manifatturiero dovrebbe passare da 45,7 a 46 punti e l'indice PMI servizi da 51,6 a 51,9 punti.
In Germania l'indice PMI manifatturiero di ottobre è atteso in rialzo da 41,7 a 42 punti e l'indice PMI servizi da 51,4 a 51,6 punti.
In Francia per l'indice PMI manifatturiero si prevede un aumento da 50,1 a 51,2 punti, mentre l'indice PMI servizi da 51,1 a 53,2 punti.
L'evento clou della seduta sarà il meeting della BCE che non dovrebbe intervenire sui tassi.
Da seguire la conferenza stampa di Mario Draghi, l'ultima in qualità di presidente.
A Piazza Affari si conosceranno i risultati del terzo trimestre di STM, Saipem e Moncler, mentre Mediobanca alzerà il velo sui numeri del primo trimestre dell'esercizio 2019/2020.
Alla prova dei conti anche Covivio e Maire Tecnimont.
In agenda un'assemblea di Juventus FC per l'approvazione dei dati di bilancio dell'esercizio 2018/2019 e per deliberare in merito all'aumento di capitale e alla maggiorazione dei diritti di voto.
Fonte: News
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