Ftse Mib: ultima chiamata per i rialzisti. Dopo saranno dolori

13/05/2019 19:41

Ftse Mib: ultima chiamata per i rialzisti. Dopo saranno dolori

La nuova settimana è partita tutta in discesa per le Borse europee che dopo il piccolo rimbalzo di venerdì hanno ripreso la via delle vendite, appesantite anche dall'andamento fortemente negativo di Wall Street.
Il Ftse Mib si è difeso meglio degli altri con un calo più contenuto dello 0,55%, dopo essere stato l'unico a non aver partecipato al recupero di venerdì, entre il Cac40 e il Dax30 sono scesi rispettivamente dello 0,1,22% e dell'1,52%.

Non diverso lo scenario se ci si sposta a Piazza Affari dove il Ftse Mib ha terminato gli scambi a 20.593 punti, in ribasso dell'1,35%, dopo aver segnato nell'intraday un massimo a 20.910 e un minimo a 20.586 punti.

Ftse Mib sempre più in basso: urge una reazione in tempi brevi

Dopo un avvio in lieve progresso poco oltre i 20.900 punti, l'indice delle blue chips ha cambiato subito direzione di marcia, accelerando progressivamente al ribasso e terminando gli scambi a ridosso dei minimi intraday, a poca distanza dalla soglia dei 20.500 punti.

Il Ftse Mib non mostra alcun segnale di ripresa al momento, cedendo il passo a nuove vendite che rischiano ora di mettere seriamente in pericolo la sua struttura rialzista.

Nel brevissimo sarà cruciale la tenuta del supporto in area 20.500 per poter sperare in un primo tentativo di reazione che permetta di allentare almeno temporaneamente la pressione ribassista.

Dai 20.500 punti il Ftse Mib potrebbe rimbalzare subito in direzione di area 21.000, superata la quale potrà allungare il passo verso i 21.200/21.300 punti in prima e in seguito in direzione di area 21.500.

Con il superamento di quest'ultimo ostacolo e ancor più dei 21.650/21.700 punti, diventerà credibile per il Ftse Mib un nuovo test dei massimi dell'anno in area 22.000/22.050, il raggiungimento dei quali però appare poco probabile nell'immediato.

In caso di prosecuzione delle vendite, uno sfondamento di area 20.500 spingerà l'indice verso il sostegno intermedio dei 20.300 punti, sotto cui la discesa proseguirà verso i 20.000/19.980 punti.

Determinante sarà la tenuta di questo livello per scongiurare un ulteriore deterioramento del quadro tecnico, con il rischio crescente di un ritorno addirittura verso i minimi di fine 2018 ad un passo da quota 18.000.

I market movers in America

Per domani sul fronte macro Usa si segnala l'indice Redbook relativo alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Usa.

In calendario anche i prezzi import che ad aprile dovrebbero mostrare un rialzo dello 0,7% rispetto allo 0,6% precedente.

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Da segnalare un discorso di John Wiliams, presidente della Fed di New York, oltre al quale parlerà Esther George, a capo della Fed di Kansas City.

I dati macro e gli eventi in Europa

In Europa si conoscerà la produzione industriale che a marzo dovrebbe attestarsi sulla parità, in recupero rispetto al calo dello 0,2% precedente.

In Germania sarà reso noto l'indice Zew che a maggio dovrebbe salire da 3,1 a 5 punti, mentre il dato finale dell'inflazione ad aprile dovrebbe evidenziare un rialzo dell'1%, in linea con la lettura preliminare e in crescita rispetto allo 0,4% del mese precedente.

Da seguire in Spagna l'asta dei titoli di Stato con scadenza a 3 e a 9 mesi per un ammontare massimo compreso tra 1 e 2 miliardi di euro.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari presenteranno i risultati del primo trimestre Pirelli, Italgas e Salvatore Ferragamo, ma alla prova dei conti saranno chiamate numerose società a piccola e media capitalizzazione.

Si tratta di ASTM, Erg, Mediaset, Rai Way, Sias, Technogym, Aeffe, Acquafil, Banca Finnat, Biesse, Cairo Communication, Carel Industries, Cembre, Centrale del Latte d'Italia, Datalogic, Digital Bros, ePrice, Esprinet, Eurotech, Exprivia, GimaTT, Giglio Group, Irce, La Doria, Landi Renzo, Marr, MutuiOnline, OpenJobmetis, Piovan, Prima Industrie, Reply, Sabaf, Saes Getters, Tamburi IP, ACSM-AGAm, Bialetti Industrie, Conafi, Eukedos, FullSix, Immsi, LVenture Group, Ratti e Tas.

Sotto la lente Prysmian che ha chiuso il primo trimestre con un utile netto in rialzo da 28 a 89 milioni di euro, mentre il fatturato consolidato è aumentato del 47,5% a 2,771 miliardi di euro.

Da seguire STM nel giorno dell'Investor Day a Londra, e sempre domani sono previste le assemblea di ENI, Immsi e IVS Group per l'approvazione dei dati di bilancio dell'esercizio 2018.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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