Intesa Sanpaolo sale, ma è meglio scappare: dividendo a rischio

26/03/2020 18:03

Intesa Sanpaolo sale, ma è meglio scappare: dividendo a rischio

L'emergenza coronavirus si sta facendo sentire e non poco a Piazza Affari, non solo con i forti ribassi registrati nelle ultime settimane.
Diverse società quotate infatti stanno facendo i conti con l'emergenza sanitaria in atto e con l'impatto economico che la stessa potrà avere sull'economia in generale e in particolare sui loro conti.
Come evidenziato da Milano Finanza, varie aziende presenti a Piazza Affari stanno valutando se annullare o almeno rinviare la distribuzione dei dividendi, preservando così unna liquidità che diventa sempre più importante per garantire solidità e cassa alle società.


Ci sono diverse società che hanno già annunciato la sospensione della cedola già approvata per il bilancio 2019.
Tra le blue chips segnaliamo Amplifon, cui si aggiungono varie small e mid caps come Sabaf, Brembo, Cerved, Cattolica, Sabaf, Avio, Fila e Immsi.
Il tema dei dividendi riguarda molto da vicino anche le banche che ora devono fare i conti con un altro vento contrario, quale quello del coronavirus.

Non stupisce dunque l'indicazione arrivata dala federazione bancaria europea, che in una lettera riservata ai 3.500 istituti aderenti, avrebbe auspicato l’adozione di un approccio condiviso sulle politiche di dividendo per il 2021.
In Italia sostanzialmente tutte le banche prevedono, per il 2021, un dividendo per azione in crescita rispetto al 2020.
Secondo gli analisti di Equita SIM e? molto difficile raggiungere un accordo preciso in tema di politica dei dividendi, viste le notevoli differenze che caratterizzano le varie banche, quali ad esempio il capitale, la redditivita? e il profilo di rischio.
Al contempo agli esperti sembra improbabile un intervento diretto dei regolatori che ponga limitazioni alla distribuzione dei dividendi.
Non e? invece escluso che il regolatore adotti un approccio piu? rigido sui piani di buyback, che devono essere sottoposti e approvati dalla BCE.


Equita SIM ricorda che ad oggi Mediobanca e Unicredit prevedono di adottare il riacquisto di azioni proprie come parte della politica di dividendo.
La decisione sulla distribuzione di dividendi resta quindi, in ultima istanza, in capo al management delle singole banche.
Al momento i protagonisti del comparto bancario a Piazza Affari non hanno annunciato cambiamenti di sorta in tal senso, ma gli analisti di UBS si aspettano che ciò possa accadere.

La banca elvetica segnala infatti che il settore dei derivati sta prendendo in considerazione ulteriori tagli significativi delle cedole da parte delle banche europee.
Il future dicembre 2020 sull'indice azionario europeo Eurostoxx, valutato sulla base dei dividendi che si prevede saranno pagati durante l'anno solare 2020, è sceso dai 125 di dicembre scorso ai 77 attuali.
UBS assume così come scenario di base quello di dividendi bassi o nulli per le banche europee quest'anno vista la grande incertezza macro.
Tra le banche di Piazza Affari quella più a rischio è Intesa Sanpaolo, almeno stando alle indicazioni di Berenberg.


Il broker, in un lungo report dedicando alle banche europee e americane, hanno rivisto al ribasso le stime per riflettere l'impatto del coronavirus.
Nel caso specifico di Intesa Sanpaolo le previsioni sull'utile per azione son ostate tagliate del 30%-35% per tenere conto di minori attese sui ricavi e maggiori stime relative a perdite su crediti.
Gli esperti di Berenberg fanno notare che molti investitori apprezzano Intesa Sanpaolo proprio per il rendimento del dividendo offerto.


Ricordiamo che a valere sull'esercizio 2019 il titolo quest'anno staccherà una cedola pari a 0,192 euro che ai prezzi attuali dell'azione si traduce in un dividend yield dell'11,78%.
Il broker però ritiene che il dividendo di Intesa Sanpaolo sia a rischio e si aspetta che il gruppo guidato da Messina tagli il suo payout ratio dal 75% al 50%, per mantenere flessibilità alla luce dell'attuale contesto operativo che si presenta complesso.

Gli analisti di Berenberg, anche in ragione di ciò non vedono alcun motivo per cui Intesa Sanpaolo debba scambiare a premio del 10% rispetto al settore sulla base del multiplo prezzo-utile.
Per questo motivo la raccomandazione sul titolo resta "sell", con un prezzo obiettivo tagliato da 1,85 a 1,3 euro, valore che si colloca al di sotto delle quotazioni attuali di Borsa.


Intanto il report odierno di Berenberg non sembra aver avuto alcun impatto sull'andamento di Intesa Sanpaolo che oggi ha guadagnato terreno per la terza seduta di fila.
Archiviata la giornata di ieri con un progresso di circa il 2%, oggi il titolo è salito delo 0,92% a 1,631 euro, con oltre 166 milioni di azioni scambiate, al di sotto della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 178 milioni.

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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