In Italia c'è la tassa da incubo tutte le volte che il nostro Paese è in difficoltà. E con una pesante recessione economica nel 2020 è chiaro che ad aleggiare è lo spettro della tassa patrimoniale anche perché, tra Mes e Recovery Fund, non è detto che l'Ue conceda all'Italia in tempi brevi le risorse di cui il nostro Paese ha bisogno per ripartire.
Il rischio e la paura della tassa patrimoniale fanno scappare i capitali nei Paesi esteri
E così, come peraltro è stato riportato da IlGiornale.it, il rischio e la paura della batosta fiscale sono tali che i soldi dall'Italia fuggono sempre di più verso l'estero.
In base ai dati ufficiali sui capitali all'estero, ovverosia quelli legati alla cosiddetta 'voluntary disclosure', gli italiani prediligono la Svizzera per la fuga dei capitali, e poi a seguire il Principato di Monaco, le Bahamas, Singapore, il Lussemburgo e San Marino.
Pure il ceto medio in Italia teme la batosta fiscale
Citanto quanto è stato pubblicato sul Sole24Ore, inoltre, IlGiornale.it segnala come l'esigenza di portare i capitali all'estero, proprio in scia all'incubo della patrimoniale, ai tempi del coronavirus stia riguardando pure il cosiddetto ceto medio.
Studi legali, con uffici in Svizzera, segnalano infatti la volontà di persone che, in possesso anche di meno di 100.000 euro di risparmi, vogliono portare i soldi nel Paese elvetico.
Capitali all'estero, 200 miliardi di euro mancherebbero ancora all'appello
I capitali ancora fuori dall'Italia si stima che si aggirino sui 200 miliardi di euro.
Una montagna di denaro per la quale si discute su come farli rientrare e tassare recuperando risorse che, ai tempi della pandemia, per l'Erario e per lo Stato italiano sarebbero tutto oro che cola.
Autore:
Filadelfo Scamporrino Fonte: News
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